Pensierini al volo

Pensierini. Più di uno, a cui forse se ne aggiungeranno ancora. Ecco il primo

Disse il Maestro Giorgio Gaber: “Se potessi mangiare un’idea avrei fatto la mia rivoluzione” (Dal testo della canzone “Un’idea contenuta nell’album “Con tutta la rabbia, con tutto l’amore”). A me invece ogni tanto viene in mente un altro pensiero, forse in qualche modo collegato, o forse meglio dire che ha qualche analogia, o se preferiamo “per associazione di idee“. Penso che se, quando ci accingiamo a proporre un proprio scritto, un racconto, una recensione, una cronaca sportiva, un’intervista  o altro ancora desideriamo naturalmente trasmettere il miglior messaggio possibile (altrimenti perché scrivere?). Se si riesce non solo  a trovare le parole giuste, le frasi giuste, un costrutto efficace, ma oltre a descrivere si riesce anche a trasmettere al lettore anche curiosità, emozioni, atmosfere legate a quanto stilato, ci si può davvero ritenere soddisfatti del proprio lavoro. Non so quante volte ciò accada. Del resto solo chi ci legge ha titolarità per dire se ha colto quanto é stato ipotizzato qui nelle prime righe, e ogni lettore singolo ha una sua propria personale percezione.

Questa breve osservazione, ampliata, poteva forse essere inserita nell’articolo qui sotto citato. Non è detto che in futuro ciò non possa avvenire.

Riferimento crociato. Vedi anche in questo blog “Sui contenuti dei blog – La goccia scava la pietra“. 

Continua di seguito, altro pensierino.

Con le mascherine imposte dalla pandemia talora ci incontriamo ma non ci riconosciamo. È capitato a tanti e anche a me. Uno degli ultimi giorni di aprile prossimi all’ora di pranzo, mi accingo ad attraversare la strada. Il verde si fa desiderare, è uno di quei semafori che suscitano in chi aspetta la stessa ripetitiva noiosa frase, che grosso modo significa “ma quanto ci mette” (talora sottolineata anche da altre parole e altri gesti non particolarmente eleganti), eppure coloro che aspettano (per lo meno la maggior parte di essi) sanno benissimo che quel semaforo in quel punto in quell’incrocio “ci mette sempre tanto”, ma ce lo ripetiamo lo stesso. Infatti mi viene a mente una frase famosa che dovrò andare a ricercare perché non ricordo chi l’ha detta e che recita qualcosa del tipo “…quello che ci ripetiamo tutta la vita…“. Mentre mi passano per la mente questi pensieri il semaforo continua essere rosso, sento alle mie spalle una voce: “Scusi vado bene per il centro?” Sto per dare l’indicazione. A quel punto il mio interlocutore si rende conto di conoscermi, considerate le mascherine direi più correttamente di riconoscermi: “Ciao Roberto sono Davide”, e in effetti lo riconosco anch’io. E allora smetto di pensare al rosso e mi vengono in mente invece una serie di ricordi legati a Davide, quando mi laureai per la seconda volta nel lontano (oramai è tale!) 2003. Fu allora che lo conobbi; Davide buon per lui è molto più giovane di me, ma io ero uno di quelli che vicino ai cinquant’anni decidono di rilaurearsi!. Ho anche un altro ricordo piacevole, quando Davide  presentò  un libro ad Gruppo Donatello e uno dei presentatori ero io; ne fui orgoglioso, lo ricordo ancora con piacere. Torniamo all’incrocio e al semaforo! Ci siamo dunque salutati chiedendoci ragguagli circa il nostro presente e il recente passato, con la speranza anzi la promessa di telefonarci, ed è proprio questa forse la lezione che il destino ci ha fornito. Ci sono delle cose come quella di telefonare a vecchi amici che dovrebbero venire in mente senza l’ausilio di incontri casuali ad un semaforo ad un incrocio con un semaforo il cui rosso e il verde non arriva mai! Trasmetterò questa nota a Davide e speriamo che lui, che di scrittura se ne intende, non trovi troppi errori! 

Testimonianze  degli artisti del Gruppo Donatello al tempo del Coronavirus

Testimonianze  degli artisti del Gruppo Donatello al tempo del Coronavirus

Dal 1° maggio nel giardino di Villa Arrivabene, sede del Quartiere 2

E così dopo un anno di forzata inattività il Gruppo Donatello (storico sodalizio artistico culturale fiorentino, per chi non lo conosce) riparte. Non è del tutto esatto. L’ultima iniziativa “ufficiale prequarantena”  risale ai primi giorni del Febbraio 2020, è vero, pochi giorni prima che l’Italia chiudesse.

Tuttavia pur nell’impossibilità di organizzare mostre (alcune già programmate furono annullate), conferenze, presentazioni di libri e altre iniziative  in sede, i Donatelliani non si sono mai fermati. Pennelli, obiettivi fotografici, pastelli, scalpelli penne stilografiche, tastiere di PC e quant’altro hanno continuato a lavorare nelle case e  negli studi degli Artisti. A tali singolari personali attività va aggiunta, pur in clima forzata distanza,  una fitta rete di scambi, a significare proprio il senso di “essere Gruppo”. E’ stato un periodo contrassegnato da momenti di tristezza, di dolore, diciamolo pure di paura, ma anche di grande senso di appartenenza, di umanità, di solidarietà, di speranza.

I giorni della quarantena – alludo qui in particolare al periodo febbraio-maggio 2020 – hanno visto tra i Donatelliani, forse come mai in precedenza, stabilirsi intensi e frequenti contatti: fitti rapporti telefonici, frequenti video chiamate (anche qualche mini-videoconferenza!), attiva corrispondenza  email, vivaci discussioni  e scambi di pensieri ed  immagini nella ml del gruppo Whatsapp.

Ma non v’è dubbio che in quei mesi è stato inevitabile il raffronto con gli anni precedenti. Rispetto al ben più alto numero di iniziative  del 2019, c’è stato un notevole calo, tuttavia, nonostante tutto,  alcune attività nel 2020 in hanno avuto luogo.

Purtroppo nel 2020 sono saltate due eventi importanti; la tradizionale “Mostra in piazza” e l‘altrettanto importante “Mostra di Natale”, due manifestazioni fortemente simboliche per il Gruppo; sono stati invece “salvati” i due presepi, con le sagome dei personaggi dipinti dagli artisti del Donatello,  allestiti presso il Quartiere 2 nel giardino di Villa Arrivabene, e nel cortile della Banca di Cambiano.

E’ stato attribuito come gli anni precedenti anche il Premio Donatello, quest’anno assegnato doverosamente a una delle istituzioni in prima linea durante la pandemia. Il Premio è stato attribuito alla Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri, per l’importante contributo dei professionisti della sanità italiana, che talora si è trasformato in sacrificio, nella lotta alla  pandemia da Coronavirus.

Ma torniamo un passo indietro; nei mesi del lockdown 2020 come già è stato accennato, i rapporti tra i soci non si sono mai interrotti, anzi sono stati assai intensi.

Nell’ampio scambio di idee tra i partecipanti descritto sopra, è maturata a partire dal mese di Marzo 2020 un’iniziativa on line provvisoriamente denominata “Il Donatello in quarantena“. Una raccolta di immagini raffiguranti opere pittoriche, scultoree, fotografiche talvolta accompagnate da testi, ispirate al difficile momento attraversato dall’Italia e non solo a causa del Covid 19.

All’epoca fu auspicato che  tale materiale,  oltre che essere fruibile on line (dove tuttora è presente e visibile)  fosse raccolto in una pubblicazione e/o potesse essere esposto. In larga parte ciò si è realizzato. Infatti, dal virtuale al reale, in modalità assolutamente innovativa siamo giunti nel 2021 alle  “Testimonianze  degli artisti del Gruppo Donatello al tempo del Coronavirus”.

Non si tratta di una mostra tradizionale, ma di quattro grandissimi manifesti su cui  sono stati riprodotti  i lavori dei Donatelliani, spesso arricchiti da un testo che talora illustra l’opera o altre volte commenta e riflette  sul difficile momento.

E’ stata scelta questa formula, preferendola alla mostra tradizionale per vari motivi, tra i quali la relativa facilità di allestimento, la facile trasportabilità, la possibilità di allestimento sia su parete murale che su appositi sostegni, la resistenza alle intemperie essendo i pannelli costituiti da materiale impermeabile.

I grandi pannelli sono visibili a partire dal primo Maggio 2021 nel giardino del Quartiere 2 di Villa Arrivabene. Vi sono riprodotte pitture, disegni, fotografie, sculture e testi di quarantasette Donatelliani.

Gli artisti partecipanti all’originale iniziativa sono:

Ajello, Bandelli, Barlozzetti, Beltrame, Benignetti, Biriaco, A.Borgioli, G.C.Borgioli, Calamandrei, Cappello, Cecchetti, Cianfanelli, Craighead, Danti, Del Fungo, Della Lena, Di Stefano, Gabellini, Garasssino, Giovannini, Giusti, A.Goggioli, Imposimato, Lapi, Macchioni, Maremmi, Martini, Masi, Mercati, Monetti, Muti, Naletto, Nostro, Oliveti, Orsucci, Paoli, Pesciullesi, Piano, Pistolesi, Salvadori, Santoro, Serafini, Signorini, Tempestini, Toniutti, Vannini, Weber.

I pannelli esposti, a cui se ne aggiungeranno altri a favore degli Artisti che non hanno partecipato alla presente iniziativa, verranno impiegati anche per la Mostra in Piazza 2021, che, almeno in questa modalità innovativa potrà aver luogo.

 

Di seguito un testo di Gianni Oliveti che ripercorre le tappe  dell’iniziativa descrivendola nei particolari:

Dopo un intero anno di sospensione di ogni attività nella sede storica, molti degli artisti del Gruppo Donatello hanno dato vita ad una originale iniziativa per riprendere contatto con la città.

Con le riproduzioni di lavori, foto e riflessioni dei mesi passati in forzato isolamento hanno realizzato quattro grandi stendardi orizzontali, per una lunghezza complessiva di quasi 20 metri, dal titolo “Testimonianze  degli artisti del Gruppo Donatello al tempo del Coronavirus”.

I lavori delle “Testimonianze”, già promosse da Roberto Della Lena nel 2020, sono da tempo pubblicati sul web ed oggi finalmente han potuto dar luogo ad una mostra cittadina..

Gli stendardi, realizzati dal Direttivo del Gruppo con il progetto grafico di Gianni Oliveti, comprendono, disposti in ordine alfabetico, 47 spazi uguali in cui  ogni artista ha riprodotto quello che di questo forzato isolamento ha voluto partecipare agli altri. Gli stendardi sono di un materiale che, oltre all’esposizione al chiuso, li rende adatti  anche agli spazi  esterni.  In tal modo il Gruppo ha voluto rinnovare il contatto con la città con un mezzo che non ha bisogno di essere seguito con la presenza dal vivo, in questo periodo quanto mai discutibile e di incerta possibilità” (G.O).

NB TESTO NON DEFINITIVO