L’archivio della Giuse.
21 dicembre 2020.
Ho chiesto a Giuse – ma noi diciamo “alla Giuse” sia perché siamo toscani, sia perché il “la” sta ad sottolineare l’unicità del personaggio – poco tempo fa, se fosse in possesso di una qualche documentazione sull’attività del Gruppo Donatello. Domanda retorica in quanto ben sapevo che la Giuse, giornalista di lungo corso, di tale materiale ne avesse in abbondanza. Mi interessavano particolarmente suoi scritti riguardanti la storia e le attività del Gruppo Donatello (storico sodalizio artistico-culturale fiorentino attivo dal 1948), argomento su cui a mia volta sto scrivendo. Giuse è decana del Gruppo Donatello dove ha ricoperto tutte le cariche tranne quelle che… non ha accettato! Pressoché sempre presente nel Consiglio Direttivo è stata consigliera, membro della commissione probiviri, sindaco revisore (par che si possa dire anche sindaca revisora, ma francamente suona male), coordinatrice della segreteria, talent scout. Ma soprattutto Giuse è sempre stata presente rappresentando un autentico punto di riferimento e collegamento tra i Soci, tra il Gruppo e le istituzioni, e naturalmente tra il Gruppo e la stampa.
Tornando alla mia iniziale richiesta, dopo avermi risposto positivamente, mi ha annunciato che avrebbe fatto una cernita del materiale in suo possesso e me lo avrebbe messo da parte. Puntualmente dopo pochi giorni mi ha richiamato per dirmi che potevo passare a ritirare un copioso faldone.
Sapevo che Giuse aveva scritto molto, ma dopo aver visto la quantità di ritagli di giornale contenuti, mi sono reso conto che il suo lavoro era assai più ampio più vasto di quanto io immaginassi. A ciò va aggiunto che i ritagli molti articoli non erano presenti nel faldone in quanto perduti o deteriorati nel tempo.
Ho poi molto apprezzato un gesto di antica cortesia di quelli che si vedono sempre più raramente nell’era informatica (citando il Maestro Guccini: “Mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia“). Infatti Giuse ha accompagnato al materiale una bellissima lettera dove ha tratteggiato un riassunto di quanto contenuto nel faldone, storicizzandolo, e unendo una sua biografia, scritta con straordinaria capacità di sintesi e di chiarezza, biografia che in parte conoscevo, e in parte ho scoperto leggendo lo scritto.
Una giovanissima Giuse liceale, anzi ginnasiale ha iniziato a “scrivere a macchina” (espressione probabilmente sconosciuta ai “nativi digitali”!) a partire dal 1943 in quel di San Romano in provincia di Pisa dove allora viveva con la famiglia. Nel 1949 è iniziata la sua attività lavorativa in Palazzo Strozzi presso la biblioteca del Rinascimento, attività lunga, proficua e piena di soddisfazioni, che si è protratta fino al 1992, anno del pensionamento. Per quanto attiene al Gruppo Donatello, storico sodalizio artistico culturale attivo fin dal 1948, troviamo Giuse che agli inizi degli anni ’70 contribuisce alla piena ripresa delle attività, che pur senza interrompersi completamente, nel tempo avevano subito un rallentamento.
Piace citare uno scritto d Giuse: “Ricordo bene quando Roberto Cremoncini e Antonio Bueno mi proposero di “rifondare” con loro, il Gruppo, più di 40 anni fa. Dopo la sua Presidenza, Antonio la offrì a Roberto e a me, ma ambedue rifiutammo…” (da G. Benignetti: Testo per la Mostra in Piazza 2009. In: “Gruppo Donatello 60 anni. XXXIX Mostra d’arte all’aperto in Piazza Donatello” (Catalogo della Mostra).
Nel 2019 a Giuse è stata consegnata da parte dei Soci, ma soprattutto amici, del Gruppo Donatello un importante riconoscimento: la Pisanelliana in onore alla sua lunga militanza e insostituibile attività. La Pisanelliana è stata modellata da Anna Mercati, anch’essa Artista del Gruppo Donatello.
Non può mancare un accenno alla “Giuse rappresentata“. Nei tanti anni del Donatello, la Giuse è stata ritratta più volte, tanto per citare alcuni tra i numerosi ritratti sono da ricordare quelli di Nano Campeggi, quello di Nino Tirinnanzi, quello caricaturale di Bruno Chiarini, quello fotografico di Luisa Garassino, quelli recenti di Giampaolo Beltrame e di Paolo Vannini. Due sono stati pubblicati sul catalogo della mostra “31 Autoritratti” del 2004, curato dalla stessa Giuse.
La Giuse è stata poi anche rappresentata in teatro impersonata da Luana Lapi nella commedia “Che fine ha fatto il Donatello? Farsa in un atto.. e poco più” scritta dalla stessa Luana, rappresentata in Piazza Donatello il 18 Giugno 2009.
La Giuse è stata anche “raccontata” e citata. Ricordo qui soltanto un articolo di Paoli pubblicato su La Nazione (2014) che parla della Nostra come “un’agguerrita ecologista e sentinella antidegrado” e un altro articolo dell’indimenticabile Emilio Signorini, avvocato e marito dell’altrettanto indimenticabile Giuliana, artista donatelliana. Con un pizzico di ironia ma con la classe e il garbo di sempre Emilio tratteggia la Giuse, che si sa esser collezionista e frequentatrice di mercatini, come “brocanteuse” ovvero colei che dal semplice accantonatore di qualsivoglia merce ben si distingue. Non me ne voglia chi ancora della Giuse ha scritto (e non son pochi) e non lo cito, ma dietro segnalazione ben volentieri lo farò.
Molteplici le attività di Giuse nel mondo dell’arte; accanto alla attività di giornalista autrice di articoli, recensioni, presentazioni, si affiancano altre attività come la partecipazione a giurie di concorsi, il collezionismo, la già ampiamente ricordata militanza nel Gruppo Donatello (in tema di giornalismo piace segnalare come la efficace sintesi e chiarezza espositiva delle riunioni di consiglio). Da ricordare poi, anche se di breve periodo, ma non da considerare secondaria, l’attività di gallerista in Firenze.
Difficile fare una cernita e tantomeno stabilire graduatorie di importanza degli articoli di Giuse, molti dei quali mi sono stati forniti in originale o in fotocopia. Posso dire che Giuse ha scritto su quotidiani, su periodici (Eco d’Arte Moderna, Il Riflettore di Milano, Nuove Dimensioni, Pensiero ed Arte, Le Arti) , su libri, su cataloghi d’arte (spesso curandoli), ha stilato testi per la presentazione di artisti in galleria talora rimasti inediti ma non per questo meno importanti.
Il catalogo della Mostra in Piazza dell’anno 2000, di grande valore simbolico anche per il “passaggio di secolo” è stato curato dalla Giuse.
Solo a mo’ di esempio, senza graduatoria di importanza ricordo alcuni – ma davvero proprio alcuni – eventi oggetto di interesse da parte di Giuse.
Tra le presentazioni di mostre: “Personale di Roberto Cremoncini” (1974), “Personale di Giampaolo Beltrame” alla Galleria Porta Vecchia di Pistoia (1974); Mostra “Il Jeans d’autore” Firenze ed Ascoli (1988), Personale di Giulietta Pecorini (1995), “Un segno per Francesca” (2002), “I pittori donna” (2010), “Mutaforma” di Wilma Ciantelli e Luisa Garassino (2012), “L’essenziale“, pitture di Enrico Bandelli e sculture di Umberto Muti (2014), “Senza fine” mostra personale di Luigi Tamanini alle Giubbe Rosse (2015)
Tra le presenze in giuria “L’arte italiana oggi” (Firenze 1966), Premio Mostra al Parterre (1973), Premio Montespertoli (1974), La Tavolozza d’oro (1972).
Già nel 1951, troviamo articoli di Giuse sulla stampa cittadina, articoli che annunciano e/o fanno resoconto di iniziative culturali fiorentine (e non solo), in particolare conferenze e mostre di pittura. Ancora a partire dal 1951 resoconti di Giuse sulla vita artistica di Firenze vengono “esportati” sulle pagine del “Riflettore di Milano”. Sulla Nazione, tra i tanti pubblicati prima e dopo, un articolo sul “Premio Capo d’Orlando”; come già accennato Giuse si è interessata assai spesso di premi assegnati artistici e letterari, sia come giornalista che come membro di giuria. Di nuovo nei dintorni di Firenze, un articolo del 1967 sulle attività della vicina Fiesole, articolo in cui è citato ed anche visibile in foto, un giovanissimo Gianni Oliveti davanti ad una sua opera; non immagina che diverrà vicepresidente del Gruppo Donatello.
Ripeto, questo breve scritto è un appunto su alcune attività di Giuse, inevitabilmente parziale e ridotto; un appunto, una testimonianza, di una piccola parte di quanto Giuse ha scritto e realizzato nella sua lunga carriera e continua svolgere.
Bibliografia (parziale)