L’archivio della Giuse

L’archivio della Giuse.

21 dicembre 2020.

Ho chiesto a Giuse – ma noi diciamo “alla Giuse” sia perché siamo toscani, sia perché il “la” sta ad sottolineare l’unicità del personaggio – poco tempo fa, se fosse in possesso di una qualche documentazione sull’attività del Gruppo Donatello. Domanda retorica in quanto ben sapevo  che la Giuse,  giornalista di lungo corso, di tale materiale ne avesse in abbondanza. Mi interessavano particolarmente suoi scritti riguardanti la storia e le attività del Gruppo Donatello (storico sodalizio artistico-culturale fiorentino attivo dal 1948), argomento su cui a mia volta sto scrivendo. Giuse è decana del Gruppo Donatello dove ha ricoperto tutte le cariche tranne quelle che… non ha accettato! Pressoché sempre presente nel Consiglio Direttivo è stata consigliera, membro della commissione probiviri, sindaco revisore (par che si possa dire anche sindaca revisora, ma francamente suona male), coordinatrice della segreteria, talent scout. Ma soprattutto Giuse è sempre stata presente rappresentando un autentico punto di riferimento e collegamento tra i Soci, tra il Gruppo e le istituzioni, e naturalmente tra il Gruppo e la stampa.

Tornando alla  mia iniziale richiesta, dopo avermi risposto positivamente, mi ha annunciato che avrebbe fatto una cernita del materiale in suo possesso e me lo avrebbe messo da parte.  Puntualmente dopo pochi giorni mi ha richiamato per dirmi che potevo passare a ritirare un copioso faldone.

Sapevo che Giuse aveva scritto molto, ma dopo aver visto la quantità di ritagli di giornale contenuti, mi sono reso conto che il suo lavoro era assai più ampio più vasto di quanto io immaginassi. A ciò va aggiunto che i ritagli molti articoli non erano presenti nel faldone in quanto perduti o deteriorati nel tempo.

Ho poi molto apprezzato un gesto di antica cortesia di quelli che si vedono sempre più raramente nell’era informatica (citando il Maestro Guccini: “Mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia“). Infatti Giuse ha accompagnato al materiale  una bellissima lettera dove  ha tratteggiato un riassunto di quanto contenuto nel faldone, storicizzandolo, e unendo una sua biografia, scritta con straordinaria capacità di sintesi e di chiarezza, biografia che in parte conoscevo, e in parte ho scoperto leggendo lo scritto.

La Giuse. Ritratto fotografico di Luisa Garassino

La Giuse. Ritratto fotografico di Luisa Garassino

Una giovanissima Giuse liceale, anzi ginnasiale ha iniziato a “scrivere a macchina” (espressione probabilmente sconosciuta ai “nativi digitali”!) a partire dal 1943 in quel di San Romano in provincia di Pisa dove allora viveva con la famiglia. Nel 1949 è iniziata la sua attività lavorativa  in Palazzo Strozzi presso la biblioteca del Rinascimento, attività lunga, proficua e piena di soddisfazioni, che si è protratta fino al 1992, anno del pensionamento. Per quanto attiene al Gruppo Donatello, storico sodalizio artistico culturale attivo fin dal 1948, troviamo Giuse che agli inizi degli anni ’70 contribuisce alla piena ripresa delle attività, che pur senza interrompersi completamente, nel tempo avevano subito un rallentamento.

Piace citare uno scritto d Giuse: “Ricordo bene quando Roberto Cremoncini e Antonio Bueno mi proposero di “rifondare” con loro, il Gruppo, più di 40 anni fa. Dopo la sua Presidenza, Antonio la offrì a Roberto e a me, ma ambedue rifiutammo…” (da  G. Benignetti: Testo per la Mostra in Piazza 2009. In: “Gruppo Donatello 60 anni. XXXIX Mostra d’arte all’aperto in Piazza Donatello” (Catalogo della Mostra).

Nel 2019 a Giuse è stata consegnata da parte dei Soci, ma soprattutto amici, del Gruppo Donatello  un importante riconoscimento: la Pisanelliana in onore alla sua lunga militanza e insostituibile attività. La Pisanelliana è stata modellata da Anna Mercati, anch’essa Artista del Gruppo Donatello.

Non può mancare un accenno alla “Giuse rappresentata“. Nei tanti anni del Donatello, la Giuse è stata ritratta più volte, tanto per citare alcuni tra i  numerosi ritratti sono da ricordare quelli di Nano Campeggi, quello di Nino Tirinnanzi, quello caricaturale di Bruno Chiarini, quello fotografico di Luisa Garassino, quelli recenti di Giampaolo Beltrame e di Paolo Vannini.  Due sono stati pubblicati sul catalogo della mostra “31 Autoritratti” del  2004, curato dalla stessa Giuse.

La Giuse è stata poi anche rappresentata in teatro impersonata da Luana Lapi nella commedia Che fine ha fatto il Donatello? Farsa in un atto.. e poco piùscritta dalla stessa Luana, rappresentata in Piazza Donatello il  18 Giugno 2009.

La Giuse è stata anche “raccontata” e citata. Ricordo qui soltanto un articolo di Paoli pubblicato su La Nazione (2014) che parla della Nostra come “un’agguerrita ecologista e sentinella antidegrado” e un altro articolo dell’indimenticabile Emilio Signorini, avvocato e marito dell’altrettanto indimenticabile Giuliana, artista donatelliana. Con un pizzico di ironia ma con la classe e il garbo di sempre Emilio tratteggia la Giuse, che si sa esser collezionista e frequentatrice di mercatini, come “brocanteuse” ovvero colei che dal semplice accantonatore di qualsivoglia merce ben si distingue. Non me ne voglia chi ancora della Giuse ha scritto (e non son pochi) e non lo cito, ma dietro segnalazione ben volentieri lo farò.

Molteplici le attività di Giuse nel mondo dell’arte; accanto alla attività di giornalista autrice di articoli, recensioni, presentazioni, si affiancano altre attività come la partecipazione a giurie di concorsi, il collezionismo, la già ampiamente ricordata militanza nel Gruppo Donatello (in tema di giornalismo piace segnalare come la efficace sintesi e chiarezza espositiva delle riunioni di consiglio). Da ricordare poi, anche se di breve periodo, ma non da considerare secondaria,  l’attività di gallerista in Firenze.

Difficile fare una cernita e tantomeno stabilire graduatorie di importanza degli articoli di Giuse, molti dei quali mi sono stati forniti in originale o in fotocopia. Posso dire che Giuse ha scritto su quotidiani, su periodici (Eco d’Arte Moderna, Il Riflettore di Milano, Nuove Dimensioni, Pensiero ed Arte, Le Arti) , su libri, su cataloghi d’arte (spesso curandoli), ha stilato testi per la presentazione di artisti in galleria talora rimasti inediti ma non per questo meno importanti.

Il catalogo della Mostra in Piazza dell’anno 2000, di grande valore simbolico anche per il “passaggio di secolo” è stato curato dalla Giuse.

Solo a mo’ di esempio, senza graduatoria di importanza ricordo alcuni – ma davvero proprio alcuni – eventi oggetto di interesse da parte di Giuse.

Tra le presentazioni di mostre: “Personale di Roberto Cremoncini” (1974), “Personale di Giampaolo Beltrame” alla Galleria Porta Vecchia di Pistoia (1974); Mostra “Il Jeans d’autore” Firenze ed Ascoli (1988), Personale di Giulietta Pecorini (1995), Un segno per Francesca” (2002), I pittori donna” (2010), Mutaforma” di Wilma Ciantelli e Luisa Garassino (2012),  “L’essenziale“, pitture di Enrico Bandelli e sculture di Umberto Muti (2014), Senza fine” mostra personale di Luigi Tamanini  alle Giubbe Rosse (2015)

Tra le presenze in giuria “L’arte italiana oggi” (Firenze 1966), Premio Mostra al Parterre (1973),  Premio Montespertoli (1974), La Tavolozza d’oro (1972).

Già nel 1951, troviamo articoli di Giuse sulla stampa cittadina, articoli che annunciano e/o fanno resoconto di iniziative culturali fiorentine (e non solo), in particolare conferenze e mostre di pittura. Ancora a partire dal 1951 resoconti di Giuse sulla vita artistica di Firenze vengono “esportati” sulle pagine del “Riflettore di Milano”. Sulla Nazione, tra i tanti pubblicati prima e dopo, un articolo sul “Premio Capo d’Orlando”; come già accennato Giuse si è interessata assai spesso di premi assegnati artistici e letterari, sia come giornalista che come membro di giuria. Di nuovo nei dintorni di Firenze, un articolo del 1967 sulle attività della vicina Fiesole, articolo in cui è citato ed anche visibile in foto, un giovanissimo Gianni Oliveti davanti ad una sua opera; non immagina che diverrà vicepresidente del Gruppo Donatello.

Ripeto, questo breve scritto è un appunto su alcune  attività di Giuse,  inevitabilmente parziale e ridotto; un appunto, una testimonianza, di una piccola parte di quanto Giuse ha scritto e realizzato nella sua lunga carriera e continua svolgere.

Bibliografia (parziale)

Baroni P., Benignetti G., Bruni C., Fiorini R. : Artisti in Toscana Duemilatredici, Masso delle Fate Edizioni, 2013
Benignetti G. (a cura di): 30a mostra d’arte all’aperto in piazza Donatello, Firenze, 22-25 giugno 2000, : Pegaso, Firenze 2000.
Benignetti G. (a cura di): I premi Donatello (1947-1992). In Corti Vittoria: Il quartiere degli Artisti. Dalla porta a Pinti al Gruppo Donatello. Alinea Editrice, Firenze, 1993. (p.153)
Benignetti G. (a cura di): Omaggio all’iris : 12-20 maggio 2001 (catalogo della mostra), Pegaso, 2001
Benignetti G. (a cura di): XXVIII edizione mostra all’aperto 15-27 giugno 1996 (Catalogo della mostra).
Benignetti G. (a cura di): XXX Mostra d’arte all’aperto in Piazza Donatello 22 Giugno 2000 (Catalogo della mostra).

Benignetti Giuse (a cura di) 2001 “Omaggio all’iris”. Catalogo della mostra, Lastra a Signa, Villa Bellosguardo-Caruso, 12 Maggio 2001.

Benignetti G. : Testo per la Mostra in Piazza 2009. In: Signorini G. (a cura d) “Gruppo Donatello 60 anni. XXXIX Mostra d’arte all’aperto in Piazza Donatello”, Catalogo della Mostra,
Benignetti G.: “Due artiste fuori dal coro. Terra, fuoco e foto”, Testo per la mostra “Mutaforma” Opere di Wilma Ciantelli e Luisa Garassino, 30 Maggio – 11 Giugno 2012. In catalogo
Benignetti G.: A capo d’Orlando il turismo ha fiducia nei pittori, La Nazione, 28 Agosto 1964
Benignetti G.: A Firenze, D’ars Agency n. 3-4/1966
Benignetti G.: A Firenze, D’ars Agency n. 34/1967
Benignetti G.: A Firenze, D’ars Agency, n. 5 1965/66
Benignetti G.: A Modigliana IX° S. Lega, D’ars Agency 36-37/1967
Benignetti G.: A Palazzo Pitti gli ultimi Medici, Eco d’Arte Moderna, n 12 1974
Benignetti G.: Carrellata fiorentina, Eco d’Arte Moderna n 102 1995, pag. 38
Benignetti G.: Collezionare a Firenze, Etruria Medica (Supplemento Arte & Cultura), Suppl. a Etruria Medica n.1/1993
Benignetti G.: Concorsi e Premi, Ancona, Notiziario D’Arte · N°9-10 1965
Benignetti G.: Da Firenze, D’ars Agency n.43-44 1968-69
Benignetti G.: Fiesole: Saletta Mino da Fiesole e Raspanti, Pensiero ed Arte Marzo 1967
Benignetti G.: Firenze, Arte D’avanguardia. Chiostro Del Carmine . Pensiero ed Arte 7-9/1965
Benignetti G.: Firenze, attività al “Gruppo Donatello, Eco d’Arte Moderna, n 102 1995
Benignetti G.: Firenze, D’ars Agency n.46-47 Luglio Settembre 1968-69
Benignetti G.: Firenze… in attesa Eco d’Arte Moderna n.18, 1979
Benignetti G.: Firenze: Arte russa a Firenze. Eco d’Arte Moderna n.12, 1974;
Benignetti G.: Firenze: Continua lo spettacolo. Antonio Bueno inaugura la Nuova Strozzina. Eco d’Arte Moderna n.34, 1981;
Benignetti G.: Firenze: L’attività al Gruppo Donatello. Eco d’Arte Moderna n.83, 1992;
Benignetti G.: Firenze: l’attività del Gruppo Donatello. Eco d’Arte Moderna n.87, Gennaio-Febbraio 1993;
Benignetti G.: Galleria, Notizie dalle regioniEco d’Arte Moderna, Sett.-Ott. 1982 N.41

Benignetti G.: Giampaolo Beltrame alla Galleria Porta Vecchia a Pistoia Eco d’Arte Anno VI n. 5 gennaio 1974

Benignetti G.: Giulietta Pecorini, Etruria Medica (Supplemento Arte & Cultura), Suppl. a Etruria Medica n.1/1993
Benignetti G.: Giuseppe Capineri: lirici panorami “trovati”. Eco d’Arte Moderna n.86 (n. 7 – ago./set. 1992)
Benignetti G.: Il Fiorino qualifica Firenze, Pensiero ed Arte Ed. inverno 1966
Benignetti G.: Il gioco di Piero Panza, Eco d’Arte Moderna, n.88 (Marzo-Aprile 1993)
Benignetti G.: Il mondo di Rainoni, Eco d’Arte Moderna, n.88 (Marzo-Aprile 1993)
Benignetti G.: Intervento alla Inaugurazione Mostra di Francesco Beccastrini e Paolo Vannini “A onor del vero“. 29 Settembre 2019
Benignetti G.: Intervento per la presentazione del libro “Diario di un’adolescente fiorentina (1914-1918) Ti dirò tutto” di Maria Morelli a cura di Laura Delle Cave, 12 Marzo 2010
Benignetti G.: La mostra all’aperto tra storia e contemporaneo, Eco d’Arte Moderna n. 69 1988)
Benignetti G.: La mostra di Piazza Donatello, Eco d’Arte Moderna, n 58 1986
Benignetti G.: Le mostre sull’adriatico, Sassoferrato Pensiero ed Arte 7/9/1956
Benignetti G.: Lettera da Palermo, Le Arti n. 2 Febbraio 1966.
Benignetti G.: Nominato il nuovo Consiglio del Gruppo Donatello, Metropoli, 17 Febbraio 2012..
Benignetti G.: Obbiettivo su Riccardo Benvenuti, Eco d’Arte Moderna, maggio 1975.
Benignetti G.: Panorama fiorentino, Il Riflettore di Milano, 15/11/1951
Benignetti G.: Pittori in Toscana, Eco d’Arte Moderna n 99 1995
Benignetti G.: Premi A Firenze, Centro Arte, Dicembre 1967
Benignetti G.: Sassoferrato D’ars Agency N. 38-39 1967
Benignetti G.: Sassoferrato D’ars Agency 6.10.66
Benignetti G.: Sassoferrato Pensiero ed Arte Gennaio-Febbraio 1967
Benignetti G.: Si è aperta a Firenze la quarta biennale della grafica d’arte, Eco d’Arte Moderna, n 9 1974
Benignetti G.: Testimonianza. In Oliveti Gianni: Le Cassandre moleste: ovvero poetiche premonizioni sul mondo che muore nei lavori di due artisti toscani fra il 1969 e il 1985. In catalogo.
Benignetti G.: Testo in catalogo Mostra “31 Autoritratti”, 14 Gennaio – 2 Febbraio 2004 .
Benignetti G.: Testo  in catalogo. per la Mostra Personale di Giulietta Pecorini. 12 Gennaio 1995

Benignetti G.: Testo  in catalogo. per la Mostra “Jeans”, Firenze e  Ascoli, Marzo 1988
Benignetti G.: Testo in brochure per la Mostra di Enrico Bandelli e Umberto Muti “L’essenziale” 6 Dicembre 2014
Benignetti G.: Testo in catalogo per la mostra “Pittori Donna” 10 Marzo 2010
Benignetti G.: Testo per la mostra “Un segno per Francesca”, 20 Febbraio 2002. In catalogo
Benignetti G.: Toscana: Galleria Inquadrature. Eco d’Arte Moderna n.39, 1982;
Benignetti G.: Un ricordo. Per Almina Dovati Fusi, Eco d’Arte Moderna n. 84 1992 pag. 19.
I premiati alla mostra del Parterre, La Nazione 28 Gennaio 1973
Le edizioni Pegaso. Una presenza attenta a fianco degli artisti. Metropoli, 3 Luglio 2009
Mura V., Fiorini R., Ballerini G., Benignetti G. (a cura di): Donne dell’arte in toscana 2014, Masso delle Fate Edizioni, 2014

Paoli G.: Sentinella antidegrado a 85 anni. La Nazione, 19 ottobre 2014

Signorini E.: La nostra amica “brocanteur”. In Press

Prossimamente – Lavori in corso – Memorandum

Prossimamente – Lavori in corso – Memorandum

Breve  nota per i miei pochi lettori, “pochi ma buoni“. In realtà oltre che una nota per i lettori si tratta, o si tratta anche, di un memorandum per me.  Mi ricorda infatti che ci sono pezzi fermi e mi sollecita a non lasciare allo stato di bozze troppo materiale per troppo tempo, perché poi va a finire che si perde o che si perde la voglia di aggiornarlo. È in definitiva una strategia per cercare di non disperdere, o almeno disperdere il meno possibile quanto scritto via via.

Sono in ritardo con la pubblicazione di alcuni articoli che avevo promesso, e mi ero promesso, di pubblicare. Vediamo.

Primo fra tutti (ho già anticipato a voce l’imminente inserimento on line a diverse persone interessate!) menziono  il ritardo di pubblicazione dell’articolo dedicato all’archivio della Giuse, giornalista, critica d’arte, figura di riferimento del Gruppo Donatello. Una serie interminabile di fotocopie e ritagli di giornale messi da parte dalla Giuse in oltre quarant’anni di attività di giornalista e critica d’arte (e rappresentano soltanto una parte di quanto pubblicato negli anni a firma di Giuse). Esaminare il tanto materiale prezioso messomi a disposizione  ha richiesto più tempo del previsto.

Sono indietro anche sull’articolo relativo al rapporto tra Carl Gustav Jung e Laurence Van der post, in questo caso ritardo giustificato perché trattasi di argomento  complesso e che necessita di attenta ricerca bibliografica. Strumenti fondamentali la corrispondenza tra i due  e il bellissimo libro di Van der Post pubblicato nel 1976 “Jung e la storia del nostro tempo“.

Altro lavoro incompiuto è rappresentato dalla presentazione di una tesi di laurea in medicina che pur datata è assai interessante. Si tratta di “Neologismi e neologisti” di Marcello Cossio. Il titolo è già molto esplicativo. La tesi, qualche tempo dopo la discussione, fu pubblicata con qualche aggiunta su una rivista scientifica. A partire dal testo pubblicato su tale rivista verrà proposto un riassunto e qualche riflessione.

Ultimo, ma non ultimo come si dice, lavoro da portare avanti è la presentazione-progettazione di un libro su Sarteano, mi scuso con Patrizia e Maria Pia anche se  in realtà, in questo caso, il ritardo è di tutti e tre.  L’dea di questo libro  è nata nel 2003 (per fare un po’ di scena “nell’ormai lontano 2003”) seduti a un tavolino del Bar Centrale di Sarteano. All’epoca già avevo scritto qualcosa, Patrizia portò anche dei quaderni delle elementari… poi ci fermammo! Tuttavia singolarmente abbiamo continuato a scrivere, a raccogliere foto, a riesumare vecchi ricordi. Speriamo che sia la volta buona!

Ho poi in stand by, o in per non essere troppo esterofili meglio dire in pausa,  una sorta di diario, di cronologia dl periodo Gennaio-Maggio 2020, con tutto ciò che ha comportato; pensavo di pubblicarlo come una parentesi triste che si sarebbe conclusa con l’estate (anche se in realtà dubbi ne avevo), i fatti hanno dimostrato che non era così. Sono orientato ad approfondire e ritoccare il testo,  lasciando  il periodo di osservazione e trattazione  limitato al Gennaio-Maggio 2020.

E c’è ancora un tema da sviluppare, che riguarda la raccolta  ragionata di libri (e riviste) aventi per tema Sarteano e dintorni, ma in questo caso e forse è meglio aspettare tempi migliori quando a Sarteano si potrà tornare e visionare sul posto uulteriori pubblicazioni possedute da persone del posto (diversi amici mi hanno già preparato matriale da esaminare) e presenti nella locale biblioteca comunale.

Ho in corso anche un pezzo riguardante Montepiesi, giornale di Sarteano che è nato nel 1969 ed ha  purtroppo chiuso le pubblicazioni nel 2017. Avevo pensato di unire la trattazione di quest’ultimo all’articolo precedente, ma in realtà preferirò lasciare separati i due articoli, inserendo magari in ognuno il link verso l’altro.

Fredda giornata e ricordo di altra fredda giornata

ma ‘ndovai co’ ste fredde!” (Cit.)

Questa fredda giornata del 9 Gennaio 2021 mi ricorda un’altra fredda giornata che in realtà  si ricorda anch’essa sì per il freddo, ma probabilmente anche per la data era infatti il 19 Gennaio 1991. E’ una data  che se si scrive 19 1 91  si legge anche al contrario. Ricordo che quel giorno particolarmente rigido ero in bicicletta, cosa anche abbastanza strana perché non è che la prendessi spesso. Sta di fatto che la presi e presi anche molto freddo. A quell’epoca lavoravo a villa Basilewsy, luogo più volte citato anche in questo blog. Ricordo che andai a seguire un convegno, non ricordo se partii da casa o dalla sopracitata villa Basilewsy. Ricorda che quando arrivai entrai al palazzo dei congressi ed entrai nella hall sentii un grande benessere legato al riscaldamento dei locali contrapposto alla rigida temperatura dell’esterno. Si trattava di un convegno di malattie infettive,  erano presenti  infatti vari colleghi infettivologi ma anche laboratoristi, igienisti e altri ancora. In particolare ricordo Carla e Francesco, la prima conosciuta nel reparto di Ematologia quando il reparto era al vecchio San Luca,  e il secondo alla scuola di specializzazione di Igiene. A questo punto mi mi rendo conto che  sto usando (un po’ troppo?) questo blog come diario.  Ma del resto non è peccato e in fondo non è neanche proprio così infatti ho citato un  ricordo e non ho fatto della cronaca! E poi questi ricordi apparentemente insignificanti, proprio perché tornano in mente, evidentemente proprio insignificanti non sono. In qualche modo siamo nell’ambito delle strategie mnemoniche perché al di là del significato del ricordo che pure un significato dovrebbe averlo, un ricordo può servire anche a ricreare una rete; può avvenire per analogia, per contiguità o per assonanza o per altro ancora. Nella fattispecie del ricordo segnalato mi potrei fare farmi alcune domande. Quale era il tema del convegno, chi incontrai (già detto), da dove venivo, dove andavo. Poi non è escluso che le risposte a queste domande sollecitino ulteriori interrogativi e una ulteriore ricomposizione della rete. Non ricordo che giorno della settimana fosse quel 19 gennaio 1991, comunque non sarà difficile scoprirlo. So con certezza che oggi è sabato, un sabato italiano, ma un sabato italiano piuttosto diverso da quello a suo tempo descritto da Sergio Caputo. in ogni caso così come non era un sabato qualunque quello di Caputo pur diversamente non è un sabato qualunque neanche questo. Un sabato al tempo della pandemia e un sabato particolarmente freddo come a mia memoria non si verificava da abbastanza tempo. Ed ecco un altro collegamento dunque….

Per la completezza dell’informazione l’evento descritto era il seguente: Convegno “Infezioni ospedaliere e ‘Community acquired’. Aspetti epidemiologici, farmacologici e clinici”, Firenze, 19 Gennaio 1991. Ancora per la completezza dell’informazione il 19 Gennaio 1991 era un sabato (proprio come il 9 Gennaio 2021).

(Continua)

La Redazione che non c’è o forse sì

La Redazione che non c’è o forse sì di una rivista immaginata o forse vera. Ah saperlo! Si ricordi tuttavia che talora la realtà supera la fantasia. E si ricordi la risposta che si sentì dare Upton Sinclair da Carl Gustav Jung:

La  maggior parte della gente non comprende il mio punto di vista empirico; io indago fenomeni psichici e non mi occupo affatto della domanda naive e di solito irrisolvibile se qualcosa sia storicamente, cioè concretamente, vero o meno. È sufficiente che sia stato detto e creduto. La storia del mondo viene fatta in gran parte sulla base di opinioni i cui motivi sono spesso dubbi in senso concreto; in altre parole: nella storia la psiche gioca un ruolo tanto importante quanto misconosciuto.”
(CARL GUSTAV JUNG, lettera a Upton Sinclair del 24.11.1952, in Jung Lettere, Vol 2 p 273)

Ampie scrivanie, enormi finestre vetrate affacciate sulla città, tastiere, penne, blocchi per appunti e così via. Una redazione efficiente, attenta non solo alla produzione editoriale, ma anche (soprattutto?) alla ricerca e allo sviluppo del potenziale umano dei propri collaboratori. E qui si aprirebbe un interminabile discorso sulle risorse umane…

Uno spazio limitato ma sufficiente, come sufficienti gli strumenti: computer, cellulari, connessioni, tablet e similia.
Attenzione alla qualità è la linea guida da sempre. L’idea di un team, di un gruppo di persone che conoscono bene degli argomenti, che conoscono gli altri ed anche e soprattutto se stessi, e alla fine non conoscono limiti, o comunque non se li pongono.
Quattro filoni, non quattro settori, non quattro rubriche, proprio quattro filoni. affidati ad altrettanti redattori, quattro modalità operative, quattro stili diversi, quattro storie diverse.
In estrema sintesi Cine-Storia/cronaca-Articoli/bibliografia-Libri/letture (con inevitabili, e talora cercate, sovrapposizioni e invasioni reciproche). In un po’ maggior dettaglio di seguito.

Cinema. La rubrica del cinema, che poi è anche quella del teatro, e per estensione quella dei concerti e in qualche modo assimilabili, è tenuta dal valente “Iccinefilotravirgolette” divenuto poi “Icciné” (l’accento è un omaggio forse alla pronuncia della parola essai contenuta nell’espressione “Cinema d’essai”). Non proprio una rubrica di cinema. Un cinefilo con la passione delle trame dei film, ma anche dei locali dove avvengono le proiezioni. Singolare il percorso di Icciné iniziato frequentando le sale più per solitudine che altro durante un’adolescenza abbastanza triste e con pochi amici. Occupava con la visione di un film il tempo che lo separava dal rientro in collegio, dal l’attesa di rientro dei genitori, da riempire in qualche modo dei vuoti che avrebbe dovuto riempire in compagnia di coetanei, ma così fu. Grazie a Dio un po’ prima dei diciotto anni terminò l’esperienza collegiale e iniziò una più regolare vita sociale, ma tutti quei film che aveva “ingozzato”, il termine è virgolettato ma tutto sommato reale, facevano di lui presso gli amici un punto di riferimento per trame, biografie di attori, titolistica, cast e quant’altro. aveva una sorta di spirito guida, un volume capitatogli chissà come per le mani, ricco di notizie e fatti di cinema, un volume ben fatto e poco conosciuto con tante storie, storie note e arcinote ed altre meno note, minori, minime: le storie che piacevano a Iccinè.

Storia e storie. Anche o forse soprattutto le storie minori, forse minime, ma non meno importanti. Se ne occupa “Iffissaocoledate” divenuto poi  “Iffissa” Non proprio storia, non proprio cronaca. Uno storico con la passione della cronaca (o viceversa). Storie di paesi, di sodalizi, di manifestazioni vuoi sportive vuoi accademiche

Giornali e riviste e altro, ma l’altro è ben poco. Anche qui un responsabile: “Irraccattagiornali“. Divenuto po “Irracca” Non proprio cosa o forse proprio una cosa originale. Un bibliografo collezionista di vecchie riviste, con la passione di articoli che parlano di argomenti “di cui si sente particolarmente l’esigenza”. Una raccolta di articoli è il tesoretto. Pazientemente raccolti nel tempo, un numero ampio ma al tempo stesso limitato considerando che sono una selezione di un ben più alto numero.

Libri. Di tutti i tipi, ma libri, solo libri, per non configgere con giornali e riviste già citati. Se ne occupa “Illeggeuncasino“. Divenuto poi “Illegge“. Non proprio una rubrica di libri. Un lettore di libri col vizio della sottolineatura e della rilettura. Quando un libro vale ogni volta che lo rileggi ci trovi qualcosa. È una frase sentita più volte, ma è vera. Uno scaffale, un mini scaffale, forse una mensola, ove perennemente stanno quattro libri. Non Sempre gli stessi, ma sempre quattro. Quando uno esce un altro entra.

Qui termina (momentaneamente) la descrizione della “Redazione che non c’è o forse sì”

(Continua)