Telefoni, cabine e mutamenti

Brevissima nota. Di ieri, 27 maggio 2022, la notizia dello smantellamento dell’ultima cabina telefonica di New York. Dall’angolo della 50a dove era collocata lì non é stata avviata alla rottamazione, bensì ad un museo a futura memoria di una delle tappe della comunicazione a distanza.

Solo alcuni decenni fa, probabilmente nel,’estate del 1969 o nel 1970, la stampa cittadina annunciava un importante novità ovvero il potenziamento del numero di carbone telefoniche. E all’epoca era davvero una novità. É di quegli anni il ricordo di lunghe file nelle sere d’estate davanti alle cabine telefoniche con un adeguato numero di gettoni in mano.

Dopo una ventina d’anni, passando per la sostituzione dei gettoni con le tessere telefoniche e da modifiche di quantità e di forma delle cabine, siamo approdati al cellulare, agli albori chiamato portatile o anche telefonino. Il resto, ovvero maggior diffusione (oramai planetaria!), diminuzione dei costi (costavano tanto e lo avevano in pochi e pesava tanto per invertire presto la tendenza) , aumentata potenza (da “solo chiamate” a “fa quasi come un PC!”) sono cose note.


Come si cambia!

PS Ovviamente segnalerò il presente con whatsapp del mio telefono!

Medici Artisti nella Firenze dei Medici

Il 30 aprile 2022, presso il Gruppo Donatello, storico sodalizio artistico-culturale fiorentino, è stata inaugurata la mostra “Medici Artisti”.

Medici artisti dunque. Ho sottolineato medici artisti e non solo pittori, in quanto tra i lavori degli espositori erano ben rappresentate altre espressioni artistiche; accanto alle più tradizionali scultura, grafica, presenti anche la fotografia e l’innovativa computer art. Ben ben diciotto gli espositori. Ecco i nomi degli e i titoli delle opere.

E’ PREVISTO L’AMPLIIAMENTO DI QUESTO ARTICOLO CON INSERIMENTO DI CENNI BIOGRAFICI DEGLI RSPOSITORI E DETTAGLI SULLE LORO OPERE ESPOSTE CHE VERRANO FORNITI DALI ARTISTI MEDESIMI.

Hanno esposto le loro opere: Carla Arfaioli (Ritrovarsi, cm 78 x 58, Olio su tela, 2016), Angiolo Benedetti (Igeia, dea della medicina. 40 x 30 acrilico su cartone, 2016; I 5 vasi. Olio su faesite 70 x 50, 1980), Grazia Bonini (Stazione di Milano olio su tela 100×70. 2017; Stazione di Bologna olio su tela 100×70. 2017), Giuseppe Camagni, Teresa Cella (Ferita di colori, 2005, acrilico su carta. 50×60 cm; Colori feriti, 2022, acrilico su tela 40x 60 cm), Filippo Cianfanelli (“81° parallelo” olio su tavola 35×50, 2021; “L’imbrunire a Baratti” olio su tavola 35×50 2012), Adriano Danti (“Riflessi sul Tamigi”, olio su tela, 2013, cm 28 x 50; “Ombre Rosse.” olio su tela, 201, cm 28 x 50 .), Roberto Della Lena (“Liber Primus”, 70 x 100 cm, Collage di immagini – Computer Art. Disegni tratti dal libro di Roberto Della Lena: “Appunti e schizzi leggendo e rileggendo il libro rosso di Jung” formato Kindle ASIN ‏ Amazon ‎ B09VTDZGXP), Valter Francini (“Tanninototem” 2016 ~30×40, elaborazione da originale Jpeg a colori. “Geometrie perfette” 1999, ~30×40 elaborazione su scansione di originale su carta a colori), Domenico Lo Russo (Albero fiorito nella plastica), Luca Mercatali (Fotografie digitali stampate su Carta cotone da Antonio Manta montate su pannelli Dibond cm 100 x 70, Titolo: “Sinergie emotive”. Sculture di Monica Antonelli. Modella: Veronica Guarducci), Antonietta Moschi (Gioco e fantasia, Acrilico, cm 40 x 50; Interpretazione di piazza Signoria Firenze, Acrilico, cm 40 x 50), Daria Orlandini (Flores sententiarum. Fotografie digitali. Canon 650T Canon EF-S 55-250mm f/4-5.6 IS STM. ISO 100, f/4, 1/125), Marcello Paoli (Momenti di conflitto, cm 61 x 125; olio su tavola, 2022. Una giornata qualunque cm 97 x 101, olio su tavola, 2020), Rinascimento Punk (Guerrieri di Stoffa dentro a dei cassetti. Acrilico e smalto su materiali di recupero, cm 36,5×31 cm cad., 2020), Massimo Sanfilippo, Elisabetta Weber (“Campi d’autunno” cm 50 x 60, 2009; “Albero d’inverno” cm 40 x 60, 2018).

Sono intervenuti all’inaugurazione il presidente del Gruppo Donatello prof. Ugo Barlozzetti, e due espositori che sono anche soci del Grupp: Roberto Della Lena e Filippo Cianfanelli (ben 9 sono i Donatelliani medici!).

Cenni biografici degli espositori e note sulle opere presentate

Teresa Cella Medico in pensione,omeopata e psicoterapeuta della Gestalt, esperta in Art-terapia, progetto incorso sulla Medicina Narrativa. Dipingo e scrivo poetico da tempo, alternando i colori alle parole. L’ ultima mia opera, COLORI FERITI 2022, è un chiaro riferimento alla sofferenza della Ucraina, come dolore globale, ma è anche una maturazione intima della opera di Fontana e Burri. La voluta imitazione delle tecniche di taglio e ferita materica dei due grandi artisti mi ha portato ad accettare il linguaggio espressivo di Fontana, cinquanta anni dopo la mostra in Orsammichele… e ad assimilare il valore tridimensionale della opera di Burri” (T.C.)

Filippo Cianfanelli È nato nel 1959 a Firenze, città dove vive e lavora. Fin dall’adolescenza si è dedicato al disegno e alla pittura frequentando l’ambiente artistico fiorentino grazie alla guida del padre Folco, disegnatore e pittore figurativo. Dopo aver consequito numerosi premi in concorsi cittadini e nazionali riservati ai giovani, iniziò ad esporre i suoi disegni a sanguigna e a pastello in importanti gallerie insieme al padre già all’età di quattordici anni. Durante gli studi di Medicina vi fu una pausa durante la quale si dedicò ad approfondire la tecnica della pittura ad olio. Solo dopo la morte del padre, all’inizio degli anni Novanta, Cianfanelli, su consiglio di Tommaso Paloscia, decise finalmente di esporre le sue opere più recenti in una personale presso la Galleria Mentana ottenendo grande successo di pubblico e critica. Da allora le sue personali si sono sussequite con cadenza quasi annualeMolte collettive lo hanno visto partecipare insieme agli artisti dell’Antica Compagnia del Paiolo, della quale è socio. Sue opere si trovano in molte raccolte pubbliche e private. I colori accesi dei suoi quadri ad olio rimandano ai paesaggi di Llewelyn Lloyd o alla nitidezza delle nature morte di Oscar Ghiglia, grazie ad un disegno schematico e sicuro. La sua maestria compositiva è arricchita da un cromatismo ora disteso e nebbioso, ora elaborato in bagliori e velature su un eterno sfondo magenta. Artista eclettico, Cianfanelli nell’ultimo decennio si è interessato anche all’antica tecnica dell’affresco. Una sua opera dedicata a San Camillo De Lellis si trova nella Cappella del Santissimo della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Firenze. Recentemente ha voluto riprendere a disegnare utilizzando l’antica Flo-Master, la prima penna a feltro, per fermare sulla carta scorci della nostra città spesso poco noti agli stessi fiorentini. In occasione del recente cinquantesimo anniversario dell’alluvione con questa tecnica ha realizzato una serie di disegni dedicati a quel triste evento che ha presentato in una personale nella galleria del Gruppo Donatello in via degli Artisti nel marzo 2016. Da queste opere è stata realizzata una serie di dodici litografie numerate, con presentazione di Luciano Artusi, dal titolo “Omaggio a Firenze a 50 anni dall’alluvione”. Dopo i suoi recenti viaggi in Giappone si è innamorato della ceramica orientale e ha voluto apprendere le antiche tecniche della ceramica Raku e del Nerikomi, quasi sconosciuto in Italia, realizzando vasi dalle forme sinuose e dai colori ora tenui e sfumati ora smaglianti di riflessi metallici esposti sempre al Gruppo Donatello  nell’ottobre 2021 insieme ad opere ad olio dedicate ad un recente viaggio al Polo Nord.     Hanno scritto di lui, fra gli altri, Tommaso Paloscia, Giuseppe Labate, Guglielmo m Amerighi, Pier Francesco Listri, Paolo Levi, Luciano Artusi e Gabriella Gentilini .   Sito internet:  www.filippocianfanelli.com  

Adriano Danti. Per lunghi anni chirurgo presso Careggi e San Giovanni di Dio. Figlio e nipote d’arte ha cominciato a dipingere molto giovane, negli anni ‘70, subendo l’influenza macchiaiola del padre dello zio e del nonno. La sua pittura ha poi subito un’evoluzione con ispirandosi alla musica di artisti quali Beatles, Stones, Dylan, di cui Adriano é estimatore e conoscitore. Sempre in ambito musicale ha suonato come chitarrista in complessi esibendosi in locali fiorentini allora di moda.Studioso ed appassionato di entomologia, ha collaborato alla realizzazione della sala dei Coleotteri del Museo della specola. In questa collettiva ha presentato due pitture a olio facenti parte del periodo figurativo. Ha al suo numerose collettive e personali.

Valter Francini. “Fotografo da 55 anni senza aver mai seguito un indirizzo particolare ma via via mi sono indirizzato sul grande BN (Adams, Mapplethorpe) e sugli aspetti astratti che esso ha. Prediligo la fotografia analogica, anche per una forma di feticismo verso le sue attrezzature e le sue complicazioni ma detto ciò le opere che ho esposto sono una totalmente digitale, Tanninototem con una pesante postproduzione e l’altra, Geometrie perfette, una trasformazione da una stampa a colori scansionata e con modesta postproduzione. Ringrazio per lo stimolo che mi ha dato, l’aiuto nella scelta delle immagini e le magnifiche stampe la collega e amica Daria Orlandini senza la quale non mi avreste mai visto.” (V.F:)

Antonietta Moschi. “L’arte ha senpre accompagnato la mia vita, da giovane vinsi il concorso per entrare a frequentare l’Accademia di belle arti di Firenze, ma rinunciai per seguire la mia professione di medico: da senpre nei ritagli di tenpo ho dipinto ed ho cercato di lavorare con la terracotta, da quando sono andata in pensione ho potuto riprendere a fare arte più frequentemente e con rinnovato interesse” (A.M.)

A Firenze il gruppo dei medici artisti è attivo partire dagli anni ‘60 ai nostri giorni. In tempi oramai lontani si svolgeva a Firenze la Biennale dei Medici pittori, allestita in importanti gallerie come Santa Croce, Pananti, più recentemente anche nella sede dell’Ordine, in altri spazi all’interno di strutture sanitarie (Firenze, Centro di Documentazione della Sanità Fiorentina, Ospedale San Giovanni di Dio, 2 Maggio 2001 ) ed anche anche in sodalizi come Gadarte e Gruppo Donatello come la presente. Per quanto attiene alle collettive approntate presso l’Ordine dei Mrdici di Firenze piace ricordare le tre edizioni 2006, 2008, 2010; in tutte e tre le occasioni il critico Federico Napoli seguì i lavori e dedicò ampio testo sulla rivista dell’Ordine “Toscana Medica”.

Collage opere

Alcune mostre svolte nel tempo
Biennale dei Medici Pittori, Galleria Pananti, Firenze, 7-13 novembre 1987 – 14a Mostra Medici Pittori di Firenze, Istituto Fiorentino Analisi, 16.12.95 – Mostra Medici Pittori in ricordo della professoressa Clara Severi Fonnesu. Firenze, Chiostro della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, 8.11.1998 – Multiple Unità Composite. Mostra Collettiva del Gruppo Medici Pittori Firenze, Firenze – Artisti a Villa Caruso, Gruppo Medici Pittori, Firenze, Villa Caruso, 20 Settembre 1999 – Medi(ci)tazioni, Collettiva del Gruppo Medici Pittori Firenze, Gruppo Donatello – Collettiva del Gruppo Medici Pittori di Firenze, Centro di Documentazione della Sanità Fiorentina, Ospedale San Giovanni di Dio, 2 Maggio 2001 – Collettiva dei Medici pittori, scultori e fotografi, Firenze, Ordine dei Medici, 14 dicembre 2003. – Collettiva Gruppo Medici Pittori, Firenze, Gruppo Donatello, 18 maggio 2005 – Collettiva dei Medici pittori, Firenze, Ordine dei Medici, 15 dicembre 2007 – Collettiva dei Medici pittori, Firenze, Ordine dei Medici, 15 dicembre 2009 Mostra Collettiva Medici Artisti. Pittura Scultura Fotografia, Gruppo Donatello, 1 marzo 2014

Alcuni riferimenti bibliografici

Napoli Federico: L’annuale mostra del gruppo medici pittori. Toscana Medica n. 9, Ottobre 2006.

Napoli Federico: “I MEDICI SI FANNO PITTORI NELL ANNUALE MOSTRA”. Toscana Medica,  n. 1 Gennaio 2008

Napoli Federico: “L’annuale mostra dei medici pittori”. Toscana Medica, n. 1 Gennaio 2010

Rosanigo Nora: Il medico e l’arte. A Firenze la biennale dei medici pittori toscani. Il Medico d’Italia, n.10, Febbraio 1988

Squarci Egisto: Sorpresa I simboli di 5 medici pittori. La Nazione Firenze, Martedi 15 Ottobre 1997 (FI-VIII)


Una versione ridotta di questo articolo è stata pubblicata sulla rivista “La Toscana nuova” del mese di Giugno 2022. Ecco di seguito la riproduzione della pagina.

Bollettino per i “naviganti”

I naviganti sono naturalmente i lettori del blog, di questo blog. In definitiva naviganti poteva essere scritto anche senza virgolette, essendo parole come internauta, o semplicemente navigazione internet, ben inserite da tempo nel vocabolario e da ancora prima Nel linguaggio comune.

Precisazione. Le numerose, troppe, frasi in parentesi che troverete e che rendono forse fastidiosa la lettura, mi sono in realtà venute in mente mentre scrivevo e le ho fissate per non dimenticarmele. Non necessariamente sono cose pertinentissime, ma perché nell’era del valore aggiunto, non metterle! Confesso che sono stato forse influenzato da alcune lettere di Gualtiero Sbardelli che ho recentemente acquisito e che sono scritte fitte fitte e piene di richiami e note nonostante che nel 1947 non esistesse Word (ma questa é davvero un altra storia; comunque chi fosse interessato a Sbardelli può leggere un articolo in questo blog)


Scrivo dunque queste righe – come una sorta di comunicazione work in progress (ma poi perché non si dice stato avanzamento lavori?} e momento interattivo – dedicate agli amici coinvolti in articoli che dovranno uscire a breve (sia qui sia sulla carta stampata) dato che oggi sarò impegnato a seguire Convegno Simfer al Fuligno in via Faenza (oggi diventati il centro di formazione di Montedomini) per buona parte della giornata e difficilmente potrò dedicarmi ai due articoli. Approfitto dunque per creare un momento di confronto con coloro che sono partecipanti, citati, o ad altro titolo coinvolti in quanto narrato.

Spero di poter avere risposte, conferme, consigli, critiche e quant’altro sull’articolo dedicato a medici artisti pittori, fotografi, scultori e cyber artisti (ma si dirà poi così o forse basterebbe parlare computer art?) e all’altro articolo in ricordo di Lelia.

Medici artisti. Impossibile in una pagina descrivere tutto quanto avvenuto al Donatello il 30 aprile scorso. Ho sottolineato medici artisti e non pittori, in quanto la schiera dei fotografi e cultori di computer art, compreso chi scrive, è percentualmente ben rappresentata! Ho pensato di tratteggiare la storia del sodalizio a partire dagli anni ‘60 ai nostri giorni, ricordando gli spazi espositivi e le segnalazioni sulla stampa. Descriverei, in termini di gruppo, numero di espositori, tecniche usate, stili proposti. Inserirei un collage delle opere esposte, ovviamente un’opera per artista, cercando di mettere in didascalia nomi e titolo dell’opera. L’articolo verrà pubblicato su La Toscana Nuova di Giugno.

Lelia. Lavoro facile è difficilissimo ad un tempo ricordare Lelia. Ho deciso e concordato con la redazione di focalizzare la trattazione sul rapporto di Lelia con il Gruppo Donatello, con i Donatelliani. Il concetto di Donatelliani che ricordano una Donatelliana è annunciato fino dal titolo! Ho chiesto e ottenuto testimonianze dai Donatelliani, testimonianze che non si sono fatte attendere tramite mail, whatsapp, telefono, testimonianza orale diretta. Vorrei riuscire a scrivere un ricordo corale, per quanto possibile originale. Mi hanno particolarmente colpito resoconti di amici andati a far visita a Lelia nel suo studio e le atmosfere che l’ambiente di lavoro trasmetteva. Interessante la testimonianza di Enrico relativa all’esecuzione di un murales assai particolare in una scuola di un paese del pistoiese. L’articolo verrà pubblicato su La Toscana Nuova di Giugno.

Promemoria andando verso l’estate

Raccordo-promemoria e progetti

Ancora a proposito di Gualtiero Sbardelli, poeta e commediografo di Sarteano. Ricordo il breve testo “A partire dal ritrovato sonetto di Gualtiero Sbardelli“, e altro articolo pubblicato sulla rivista La Toscana nuova “Gualtiero Sbardelli. Poeta e Commediografo tra Roma e la Toscana” riproposto su questo blog con lievissime modificazioni. A proposito di Gualtiero Sbardelli segnalo la recente acquisizione di importante materiale che permetterà a breve la pubblicazione di nuovi articoli su questo blog, ma anche su riviste e forse anche la pubblicazione di un testo. La documentazione di cui sopra ha consentito di ricostruire alcuni aspetti, alcuni eventi, alcuni periodi legati alla biografia di Gualtiero Sbardelli. Ciò in virtù del fatto che in tutti i suoi scritti, siano essi appunti di lavoro, progetti, o semplice corrispondenza, tutto è sempre ben circostanziato, datatao puntualmente e puntualmente descritto il luogo di svolgimento di quanto egli scrive. Oggi si direbbe geolocalizzato spazialmente e collocato temporalmente. Questo modo di procedere farebbe supporre che Sbardelli avesse forse in mente di riprendere in mano gli scritti in tempi successivi alla stesura, forse proprio per tratteggiare un’autobiografia. Ma questo, con la sua prematura dipartita non sarà mai scoperto.

A proposito del libro “Radicofani” di Alberto Luchini. Succede qualcosa di molto singolare, ovvero che la ricerca bibliografica e l’acquisizione di importante documentazione sta trasformando l’iniziale intenzione di scrivere una recensione in qualcosa di ben più ampio. Qundi pubblicazione per ora rimandata, ma se i tempi dovessero ancora dilatarsi pubblicherò almeno una sintesi.

I due precedenti passi dove si descrive i lavori dedicati a Sbardelli e Luchini, rivestono in questo blog particolare significato, aprendo prospettive nuove e non solo editoriali. Nell’uno e nell’altro caso sono partito da un unico libro, unica fonte, e in entrambi i casi ho trovato non comuni stimoli di approfondimento e ricerca, un’occasione, anche se sono due ma accostabili a fondersi in unica esperienza per significato, dicevo un’occasione che permette di andare a scoprire e/o riscoprire una enorme quantità di cose della vita, della famiglia, della scuola, di anni lontani, di ricordi sfumati che riaffiorano, e chissà di quanto altro. Non so se riesco pienamente a descrivere e a fare comprendere questa esperienza, ma vale la pena provare.

In preparazione, un poster, che unito ad un testo e 44 diapositive sarà presentato ad convegno medico alla fine di Maggio 2022.

Ancora in preparazione una sintesi del lavoro di Marcello Cossio “Neologismi e Neologisti”, a cui va ad aggiunersi una nota dello stesso Cossio su “La Sindrome di Otello“. Piace ricordare ancora il contributo di Marcello Cossio al sodalizio “Inconcepibile urbano” . Ognuno di qquesti temi meriterebbe una singola trattazione, ma in un primo momento verrà proposta una panoramica generale.