Una giornata complicata, complessa, chissà come altro definibile. Il cinema ci ricorda giorni più lunghi, giornate particolari, pomeriggi da cani.
Ma qui d’altro trattasi.
Ma veniamo all’oggi, a noi. Incursioni paesane in città per conferme o smentite centrali di professate verità periferiche. Quasi tutto previsto e prevedibile. Appuntamenti presi fortunosamente all’ultimo momento riuscendo comunque a mettere insieme quattro figure significative; alla fine dell’incontro finalizzato a un progetto (di ciò si trattava); alla fine un moderato, molto moderato e cauto ottimismo, con partecipanti tiepidi ma forse più convinti e motivati di quanto potesse sembrare.
In serata e forse prima notizie non buone di ambasciatori (che stavolta sembrano portare pene!) e di vicissitudini vascolari. Arrivano poi messaggi rassicuranti sia per l’ambasciata che per le vicissitudini vascolari. Le pene non sembrano esser tali e le prognosi buone.
Non so se è uno di “quei giorni in cui”, e, sicuramente non è un sabato italiano; italiano sì, ma giovedì.
Aspettiamo, cautamente ottimisti, domani.
(continua)