I Graffi di Fabio Canali

Fabio Canali. Fotografo, quarantenne. Lui stesso pone l’accento su passione fotografica ed età anagrafica nella breve scheda con cui si autopresenta nella locandina che annuncia la sua personale inaugurata al Donatello il 15 settembre 2018.
Fabio ama, e lo dimostra, la luce. Non è insolito ovviamente, per un fotografo! Eppure Fabio in qualche modo dà della luce una lettura personale. Pare amare quella che filtra tra i rami degli alberi colti in controluce, così come quella apprezzabile quasi come trasparenza su petali e pianticelle e altri elementi della natura. Sì siamo di fronte ad un amante degli elementi della natura. Una natura autentica, brulla, selvaggia, eppure arricchita con qualcosa di nuovo, di estraneo, di antitetico, eppure così idoneo, adatto, piacevole. Lampi di luce, spesso a croce o a raggiera vanno a sovrapporsi ad abeti, larici, colline, cieli nuvolosi. L’effetto è gradevole appunto, La lettura dell’immagine così definitasi è ancora una lettura realistica, morfologica, dove la figurazione è ancora interamente definita e riconoscibile, ma l’intervento in “postproduzione” obbliga a percepire una sorta di movimento, di vitalità, di energia. Fabio non eccede mai comunque nell’elaborazione dell’immagine; sa fermarsi al momento giusto.

(testo non definitivo)

Polio e post polio. Qualche riflessione

Convegno Polio e post polio, presso AOU Meyer Firenze, 14 settembre 2018. Questo il titolo scelto quest’anno per il Polio Day. E’ una manifestazione scientifica annuale che si svolge nelle varie città d’Italia. A Firenze, negli ultimi anni si è svolta due volte (2015 e 2018).
Manifestazione per così dire sempre uguale è sempre diversa. Ogni anno puntuale si ripresenta, di solito verso fine estate, ogni anno presenta relatori qualificati che riferiscono sullo stato dell’arte, aggiornamenti e novità.
La storia della polio è la storia di una malattia, una parte importante della storia della medicina. È una storia complessa, una storia fatta di date e di persone, di avvenimenti, come tutte le storie.
Una storia, via via che si sviluppano le conoscenze diventa più ricca, l’oggetto della storia diviene sempre meno misterioso.
Più discipline concorrono a conoscere meglio. Nel nostro caso la scienza medica con la neurologia, i vaccini, la riabilitazione.
Molti i soggetti-attori: medici, sanitari, fisiatri e fisioterapisti, microbiologi, farmacologi. Ma anche sociologi, giuristi, architetti, esperti di vario genere.
E poi i protagonisti loro malgrado, coloro che sono stati affetti e che sono portatori di esiti. Spesso per non dire sempre, da questo mondo, da queste persone, dalle loro famiglie si sviluppa un desiderio di altruismo e solidarietà che si concretizza in nobili atti di associazionismo e volontariato.
Quindi storia complessa fatta di tante piccole storie. Come quella di una bambina classe 1952, uno degli anni che alla polio ha pagato un significativo tributo, di una bambina che forse proprio a causa della polio ha scelto una professione d’aiuto e ha lavorato in sanità per tanti anni proprio qui. Si tratta di Maria Grazia Rigli,che da sempre è impegnata nel tenere rapporti con l’associazione fino a ricoprire importanti riconoscimenti contribuendo anche all’organizzazione di eventi atti a far conoscere il problema, come il presente convegno.
Ebbene questa storia che ha portato a debellare la polio ha visto attori medici scienziati e istituzioni. Ma il miglioramento delle conoscenze e la coscienza al problema sono alimentate anche da tante altre Grazia Rigli che vedo qui davanti e a cui va la mia ammirazione. Grazie!

(Testo da rivedere)