UN UNIVERSO PICCOLO PICCOLO di Alessandro Lo Presti

UN UNIVERSO PICCOLO PICCOLO di Alessandro Lo Presti, presentato al Gruppo Donatello di Firenze, il 3 gennaio 2019.

Con questa raccolta Alessandro Lo Presti offre uno spaccato di storia di vita, la sua, denso di avvenimenti, di racconto partecipato di esperienze, di gioie, di dolori, di quanto infine una vita si compone nel succedersi delle varie età dell’esistenza. Accanto ad aspetti personali, talora intimi, l’Autore affronta spesso temi socialmente rilevanti.
Alessandro dunque propone un universo, un universo piccolo, un ossimoro? Forse. Anzi no! Piccolo e grande sono dimensioni relative. C’e’ sempre qualcosa di più grande dell grande osservato e qualcosa di più piccolo rispetto al piccolo osservato. Infinitamente grande e infinitamente piccolo ci accompagnano da sempre lungo una linea che diventa sempre più luna spostando sempre più i propri estremi minimi e massimi.
E Alessandro pare riferirsi a questa linea passando dai temi semplici ma non meno importanti della quotidianità a quelle dei massimi sistemi, come pace e gratitudine.
Interessanti temi, piacevoli poesie.
Colpisce molto – tra l’altro – il potere evocativo della musica (ascoltando Duke Ellington e John Coltrane, e Piazzolla & Mulligan), che cita in “Questo io sono” e “Chiudi gli occhi e ascolta”.
Ancora, è molto bella, e in qualche modo innovativa, l’idea di integrare i versi con le immagini e con le brevi descrizioni a piè di pagina con indicazioni spazio-temporali e/o descrizione dell’esperienza ispiratrice e/o persone a cui si dedica, che, creando un’interfaccia con il lettore permettono a questo una migliore fruizione, ma soprattutto lo rendono partecipe dandogli la sensazione di essere lì con lui a leggere il libro in un divano di una casa di Reggello, a Firenze o nell’amata terra di Francia, o ancora a bordo di un treno o in terre lontane. E qui mi sia consentito citare “All’incrocio dell’isolato, sotto casa o forse ad anni luce da qui”.
L’autoritratto è esperienza diffusa nelle arti figurative; nelle opere letterarie è frequente reperire autobiografie, che per loro natura opere assai voluminose. Anche Alessandro racconta se stesso  in questo testo; lo fa con due poesie che sono altrettanti autoritratti, uno più “classico” e uno più soft, autoironico. Le due liriche offrono – in così poche righe – con una non comune chiarezza una sintesi della personalità di Alessandro.

Una bella raccolta per una interessante lettura. Lettura che fa anche molto riflettere.

[testo non definitivo]