Per strada (e per tele, per colori, per immagini)

Per strada

Per Strada”, Mostra Personale di pittura di Antonietta Borgioli. Inaugurata Sabato 30 Aprile 2016 al Gruppo Donatello, Firenze.
Ha una notevole perizia nel disegno dal vero ed un’estrema sensibilità per il colore. Dipinge da quando era studentessa dell’Istituto d’Arte di Firenze, ma ha cominciato ad esporre solo nel 2007 con una personale al Gruppo Donatello: “Nature vive” dell’orto e del bosco. Nella sua seconda personale al Gruppo Donatello (2010) ha esposto tele ad olio dedicate alle architetture e ai luoghi della vita nella Stazione di Santa Maria Novella. Proprio con un dipinto dedicato alla Stazione di Firenze ha vinto il primo premio al 4° Concorso Nazionale “Città di Montecatini Terme” del 2010.
(Dal Catalogo della XLII MOSTRA IN PIAZZA 2012, Press Service, Sesto Fiorentino, 2012”)

Antonietta Borgioli è membro del Consiglio del Gruppo Donatello. Nel 2010 ha allestito sempre al Gruppo Donatello, l’importante personale “La Stazione, luogo della vita”

Per strada. Titolo interessante per una mostra: suggestivo e fortemente evocativo. Non può non venire alla mente “On the road”, ma anche strade che viste all’andata appaion diverse dal ritorno, strade maestre e strade secondarie, autostrade e carrarecce e così via. Il titolo (e ce ne accorgiamo soprattutto di fronte alle opere) suggerisce anche un contesto spaziale e temporale: incontri con persone, passeggiare accostati ai palazzi, visitare nuovi posti (o ritornare!), ritrovare gente, guardar vetrine e chissà quante cose ancora. Tuttavia in gran parte produzione dell’artista, edifici, monumenti, scalinate, muraglie di varia foggia ed età, paiono prevalere sulla gente, sulla figura umana, sulla folla. Eppure tanta umanità si percepisce nelle tele di Antonietta (e questo è uno dei punti di forza).
Facendo centro sull’individuo si descrive quanto gli sta intorno come “Altro diverso da sé”; parimenti quanto è estraneo all’ambiente domestico, all’abitazione, alla dimora è altro diverso dalla casa, a suggerire un dualismo tra “Case e cose” ***. Le case e le cose, nella pittura di Antonietta Borgioli, sembrano coincidere. Ciò in cui si vive e ciò con cui si vive.
Una strana “Alchimia” descritta da un architetto alla fine degli anni ’80 (oggi si direbbe “In tempi non sospetti”!) pare strizzare l’occhio alla Borgioli, che nel frattempo alla stazione di Michelucci ha aggiunto scalinate di altre città, scenari berlinesi, cancelli sul mare (quelli veri di Sicilia, non quelli del paradosso!) e, pur mantenendo il proprio stile (e stavolta è l’Artista che strizza l’occhio a reminiscenza rosaiane!), anche “insert” tutti nostrani come gli scorci di via San Leonardo. Ma ecco venir fuori il pensiero dell’Architetto di cui sopra:
Zonizzazioni di oggetti; architetture di cose; design territoriali; arredi-città. Scene ricche, credibili e feconde, esposte pubblicamente al parere di nuove cittadinanze” .
Immagini di Antonietta Borgioli e scritto di Riccardo Sforzi (l’Architetto), mai incontratisi finora, adesso si incontrano.
La mostra precedente, una delle precedenti, sulla Stazione di Santa Maria Novella, presentava non solo case (edifici) come cose (oggetti familiari), ma addirittura come oggetti di affezione (Morandi chiamava così le sue bottiglie).
C’è un delicato equilibrio tra geometrie intese come architettura, costruzione, edilizia, pezzo di città e, invece, geometrie come elemento compositivo dei quadri (sempre armoniose, ma quasi ma armonia tradizionale con centralità (e rappresentazione al centro) dell’elemento più importante. Il colore, sempre presente, mai aggressivo, ma delicato anche quando le tinte sono più accese.
Una lettura della città tutta sua? Forse. Tuttavia Antonietta non dipinge solo esterni-giorno-metropolitani ma anche nature morte, dettagli, e, naturalmente anche persone! Eppure la dimensione casa-città o città-casa se si preferisce pare avere una parte preponderante una scelta prioritaria. È interessante e piacevole abitare queste case, vivere in queste città, forse impariamo a modulare a nostro piacimento la distanza tra le case e le cose.

*** Sforzi R. La distanza tra le case le Cose (Rubrica “Scenografia urbana”), Etruria Medica  1989, n. 2, p.121

(testo non definitivo)