Il Donatello in quarantena

Fuori da ogni facile, e di fatto inutile, retorica, dobbiamo prendere atto che ci troviamo di fronte ad un’esperienza imprevista e imprevedibile, di notevole gravità e dimensioni colossali, che ci ha colto alle spalle, una vicenda che ci confronta quotidianamente con il dolore e il sacrificio, che ci costringe alla permanenza all’interno delle nostre case, che ci invita  a riflettere non solo su quanto stiamo vivendo, ma sull’intera umana vicenda. Sono giorni in cui i contatti, a parte quanto permesso, ovvero la spesa e la passeggiata con il cane per chi lo possiede, sono solo contatti telefonici, talora un po’ “umanizzati” dalla presenza pur virtuale, dell’interlocutore, in videochiamata.

Fatto è che la vita sociale del Donatello è in questi giorni alimentata da telefonate, mail e whatsapp, che hanno permesso di mantenere una discussione non solo artistica, ma anche, e soprattutto umana. La programmazione e progettazione di mostre, presentazioni di libri, conferenze hanno lasciato posto a riflessioni su quanto stiamo vivendo, a vicende umane dei soci e dei loro familiari, a propositi – per me la cosa più importante – di mettere in atto qualcosa che possa essere utile alla comunità. Sono gocce dell’oceano, è vero, ma si sta pensando di mettere in vendita le opere in un’asta benefica e offrire l’intero ricavato alla Protezione Civile o alla Croce Rossa o ad altra Associazione benemerita. Sono tutte idee che, quando sarà possibile, il Consiglio prenderà in attenta considerazione.

Da uno scambio di idee tra i Soci del Gruppo Donatello, è scaturita l’idea di raccogliere in qualche modo le creazioni artistiche nate in tempo di quarantena. Ci sono state da subito entusiasmo ed adesioni. Queste opere, pitture, sculture, fotografie, scritti,  nate in una circostanza così particolare potranno forse diventare una mostra collettiva, quando questa difficile stagione sarà finita. Potranno anche, è già stato accennato, essere impiegate per un’asta a scopo benefico. Per il momento l’elenco  delle opere (che verrà aggiornato), un collage esemplificativo, e contributi degli Autori che vorranno magari descrivere i propri lavori e, forse più importante in questo momento, comunicare l’atmosfera, la motivazione, il vissuto di queste giornate tra le mura domestiche. Un mondo di preoccupazione, di dolore, di notizie terribili, ma anche di speranza e voglia di rinascita.

Ed ecco Artisti ed opere:

Sandra Ajello: “Non numeri” (penna biro su cartoncino cm 25 × 35);  “Angelo della porta accanto” (Scultura gres bianco, h cm 36); “Il burattinaio” (terracotta patinata h. cm 46, 2020). –  Enrico Bandelli: Il naso di Pinocchio; “Pioggia”; “Nel nuovo parco C.R.O. per i bambini”Barlozzetti Ugo: “Plastico di 45mq della battaglia di Lutzen (1632) realizzato nel 2013 alla Pinacoteca Statale di Siena”; “Plastico, con 13000 figure, della battaglia di Gavinana (1530) per il museo omonimo”.  –  Giampaolo Beltrame:  “Omaggio a Caravaggio in tempo di quarantena” (cm 50 x 60); “Omaggio a Raffaello in tempo di quarantena” (cm 50 x 60); “Coronavirus N.1 : La paura” (olio su tela cm 60 x 50);  “Coronavirus N.2: La speranza” (olio su tela cm 50 x 60) – Benignetti Giuse: “Il Fiorino” (Articolo); “Giuse vista da Nino Tirinnanzi” (Disegno); “Giuse vista da Bruno Chiarini” (Disegno); “Giuse vista da Anna Mercati” (Medaglia). – Igina Biriaco: “Nel buio si cerca la luce” – Lorenzo Bonamassa: “Bambina con Copricapo Eroico”, (Acrilico su tela e stoffa, cm 70 x 50, 2020)  “Bambina con poncho blu” (Tecnica mista su polimaterico, cm100 x 70, 2020). –  Antonietta Borgioli “Per strada” (Olio su tela cm 60 x 60); Torneremo per strada, perché passata la tempesta ( corona virus)  potremo uscire di nuovo, andare in bicicletta… (A.B.); “L’Arno a Ponte Vecchio” (olio su tela cm 50 x 70) Rappresenta la città di Firenze senza vita, immobile in questi giorni, solo l’Arno ha vita, ma è minaccioso come il cielo. (A.B.); Giancarlo Borgioli “Monastero di Astino – pomeriggio” (Fotografia);  “Uno sguardo all’interno” (Fotografia) – Anna Maria Calamandrei Santi : “Ritrovare il silenzio”; “Covid or not?..” (Matita su carta, cm 100 x 70)  – Giuseppina Cappello: “Pensieri in un momento di buio” (Acrilici, cm 40 x 50) – Anna Cecchetti: ”Coronavirus’ che ci attanaglia…” (Marmo statuario con filo rame conduttore di energia, 10 x 3 cm); “Zonarossa” – Filippo Cianfanelli: “Thatcheria mirabilis” (Scultura in terra refrattaria nera con finiture a smalto, altezza cm 35 );  Riflessi sull’Arno (Olio su tavola cm 35 x 50) –  Lelia Ciuffi: “Il grande albero” –  Daniel Craighead:  “Bassorilievo 1″ (ceramica Raku,  cm 20 x 20 );  “Bassorilievo 2” (ceramica Raku,  cm 20 x 20 ) – Adriano Danti:  “Vade retro satana-19” (Acquerello cm 20 x 30); Battaglia in corsia (Acquerello 20 x 30); “L’intruso” –  Guido Del Fungo: “Prometeo modella l’uomo” – Roberto Della Lena: “Arrivo della primavera in salotto” (Penna a sfera su Moleskine); “Insolito arrivo di primavera” (Penna a sfera su Moleskine) – Mimma Di Stefano: “Vicini nella sofferenza” (scultura in terracotta patinata  cm 54 x 40 h 35);  “Madonna della misericordia”(Terracotta altorilievo cm 50 x 80) –– Patrizia Gabellini: “Solitudine” (Punta secca su Tetra Pak) – Luisa Garassino:  “Foto in tempo di quarantena” – Rolando Giovannini: “Senza titolo 1” (Tecnica mista, cm 100 x 80); “Senza titolo 2” (Tecnica mista, cm 100 x 80); “Senza titolo 3” (Tecnica mista, cm 100 x 80)  –  Giovanni Giusti: “Intrusione”; “Face to face tra finestre… Covid-19” – Alessandro Goggioli: “Plein air” (Acrilico su tela cm 35 x 50);  “Vespa, gatto e cardellino” (acrilico su tela cm.50 x 70) – Paola Imposimato: “Presenze” (Olio su tela 50 x 70) – Luana Lapi: “Trasformazione alchemica del Coronavirus” (Olio su tela, cm 80 x 80). La mia trasformazione alchemica del coronavirus: dalla nigredo ad una albedo aspettando nuovi cieli e nuove terre (L.L) – Fiorella Macchioni: “Il dolore ed il riso”  (acquerello cm 25 x 36) – Anna Maria Maremmi: “Semaforo rosso” (Olio su cartone, cm 50 x 35); “Effetto natura-fuoco” (Olio su tela doppia, cm 50 x 50); “In Prima Linea” (olio su carta cm 29 x 21); “Isolamento” (Olio su tela cm 70 x 50)  – Moravio Martini: “Virussedio”. “Il mio quadretto sulla quarantena rappresenta urbanisticamente una zona di città invasa dal virus ossia ossia l’ assedio della citta: VIRUSSEDIO” (MM) – Manuela Masi: “Il ritratto nel 2020″ (Pastello cm 30 x 40). – Anna Mercati: “Aspettando il Giorno” (Acquaforte su zinco, cm 15 x x 20) –  Lea Monetti: ”Narciso” (Scultura in terra cruda, h cm 87, l cm 63) – Umberto Muti: “I figli di Niobe” –  Giusi Naletto: “Lunanuova” (cm 37 x 29); “Ali” (cm 37 x 29); D’aprés Di Venere 1 (Ripresa in stoffa  di acquerello del Maestro Giorgio Di Venere);  D’aprés Di Venere 2 (Ripresa in stoffa  di acquerello del Maestro Giorgio Di Venere) – Angelo Nostro: “Se continui a mangiare la mela, la mela ti mangerà” (Olio su tela, cm 105 x 121);  “Metamorfosi”, (Olio su tela, cm 40 x 40); “Mandala + e Mandala -“ (Olio su tela, cm 77 X 77) – Gianni Oliveti: “Ai tempi del CV” (Collage) – Marco Orsucci: “L’attesa 1” (Scultura); “L’attesa 2” (Scultura) – Marcello Paoli Beppe Piano : “DaVID-CoVID19#01”;  “DaVID-CoVID19#02″; “DaVID-COVID19#03″; “DaVID-CoVID19#04″; “DaVID-CoVID19#05″ (Serie di 5 opere. Digital Art, Artificial Intelligence, Neural Networks; cm 60 x 60 e cm 60 x 40, Fine Art Print, Digigraphie. Copia 1:1, 2020) – Cinzia Pistolesi: “Fuori dal virus” – Franco Rosselli: “Senza titolo” (Acrilico su tela, cm 100 x 130) – Lando Rosselli: “Visione dal coronavirus” (Fotografia); “Cittadelle” (Fotografia) – Nicola Signorini: “Ogni sera” (Fotografia) – Mauro Salvadori: “La battaglia” (Acrilico su tela cm 50 x 70) – Barbara Santoro: “La peste del 1348… …ma poi ci fu l’umanesimo ed il rinascimento!!!!” (Articolo) – Anchise Tempestini “Senza titolo” (Fotografia); Anchise Tempestini, presente anche con un’opera di Mippia Fucini Catarzi della propria collezione: Caricatura di De Chirico (carboncino mm 155 × 125) –  Fiorenzo Toniutti: “Alla luna di Giacomo Leopardi” (Pennarello china su carta, cm 30 x 40); “L’infinito di Giacomo Leopardi” (pennarello china su carta, cm 30 x 40). … Ho disegnato “Alla luna” e “L’infinito” di Giacomo Leopardi perché il respiro che ho avvertito, leggendo queste due poesie, mi ha portato dove la mente in questo momento vorrebbe essere…  O GRAZIOSA LUNA IO MI RAMMENTO… QUEST’ ERMO COLLE SEMPRE CARO. (F.T) – Paolo Vannini : “Rossella che se ne frega del CV” (Acrilico su carta rossa Fabriano cm  50 x 35, Marzo 2020); “Veduta sullo zoo” (Acrilico su carta verde Fabriano, cm 50 x 35); “Cibo per il corpo …e per la mente” (Acrilico su tela cm 50 x 70); “Il muro del rimpianto, ovvero quattro in uno” (Acrilico su tela cm 70 x 50). –  Elisabetta Weber: “Il ciliegio fiorito” (Fotografia);  “Da dietro le sbarre” (Fotografia); “La gita al faro del Mani (Olio su tela, 35 x 50)”.

Una serie di testi degli Autori a complemento delle opere presentate.

Nota su due dipinti sul tema Corona-Virus di Giampaolo Beltrame” di Elisa Beltrame

1- “CORONAVIRUS n.1: La Paura” – olio su tela, cm.60×50. “Quando l’angoscia azzera la normalità, spezza la routine e rompe il respiro nel cuore dei polmoni, un nemico latente che ha mietuto vittime e cambiato il nostro concetto di normalità e ha reso pericoloso tutto ciò che abbiamo sempre dato per scontato.” (E.B)

2- “CORONAVIRUS n.2: La Speranza”. “Quando la voglia di vivere risale ti restituisce il coraggio e la forza di sperare, quando i sorrisi dietro la mascherina sono pieni di espressione e la normalità passa attraverso lo spiraglio di una porta che si riapre lentamente. Ti accorgi finalmente che le cose che contano si chiamano persone.” (E.B)

“IL FIORINO di Giuse Benignetti”

Enrico Barfucci, che già dal 1922 aveva fondato la Fiera Internazionale del Libro, l’Ente per le Attività Toscane, l’Orchestra Stabile Fiorentina, l’Autostrada Firenze , nel 1939 realizzò l’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento – in Palazzo Strozzi- 10 anni dopo, nello stesso palazzo, l’Unione Fiorentina i cui Comitati Promotore, Artistico, Letterario dettero vita alle più importanti manifestazioni dell’epoca.
Nel 1950 (18-5/18-6) dunque poteva aver luogo la prima edizione della Mostra Nazionale Premio del Fiorino alla Galleria dell’Accademia (quella dove si trova il David, per intendersi) i cui locali superiori erano, a quell’epoca, destinati a deposito per restauri. Il catalogo, edito da Vallecchi, ma invero modesto, ha solo riproduzioni rigorosamente in bianco e nero, brevissime note biografiche e l’elenco delle opere esposte. (…) Il Premio del Fiorino, 500.000 lire in moneta aurea e un autentico fiorino d’oro fu vinto da Felice Casorati per l’opera “Limoni” (…) G.B

Nel buio si cerca la luce di Igina Biriaco. Quando un improvviso doloroso evento si manifesta, il nostro corpo rimane quasi paralizzato dalla paura, come imprigionato da una rete di metallo in un buio profondo; ma inconsciamente piccole tenui luci di speranza si accendono lentamente in noi nell’attesa della grande potente luce che annienta il buio.

Ritrovare il silenzio. di Anna Maria Calamandrei Santi.

Mesi Marzo, Aprile, Maggio anno 2020.

Non la chiamerei più quarantena perché per quel che mi consta dovrò stare più a lungo di altri in questa situazione disagiata solo in maniera relativa . Mi considero infatti una privilegiata perché la mia mente ed il mio cuore si sofferma ogni giorno a ciò che accade all’esterno. Penso a chi si dedica agli altri e seguo le opere e gli interventi di sostegno e carità attuati da carissime persone che conosco e che dedicano il loro tempo ad un aiuto quotidiano e sostanziale a chi è meno fortunato .. e questo anche senza avere avuto, all’inizio , le minime difese di contrasto alla pandemia, come le mascherine. Quante stupende persone !!  Il mio mondo “sto a casa” è animato, oltre che da compiti sempre scontati da portare avanti riconducibili al collegamento on -line, all’aumento esponenziale di contatti con i tanti gruppi differenti WA cui sono collegata. Il mondo intero tuttora entra nella mia casa: notizie, supposizioni, certezze, smentite , preghiere, vie crucis, mostre importanti , singolari o meno, giochi, musica, musei, poesia, filosofia, letteratura, video bellissimi o meno, barzellette, confessioni ..senza parlare delle rivelazioni di aspetti umani.
Un mondo partecipante con mille sfaccettature. Noto, nel contempo, che il mio Sumsung tra tutti i messaggi e video in andata e ritorno risulta sovraccarico e frastornato e che io ne sono in qualche modo dipendente. E’ a questo punto che nasce in me la voglia del silenzio che mi cerca da tempo ,per una diretta forte connessione. Potrei dire come quella con Dio che interpreto sempre “interlocutore in diretta”, al di là di ogni definizione, più o meno circoscritta, dallo scibile umano.
Il silenzio, una necessità dell’anima, interiorità vera, perché tu dialoghi con te stesso e con mille altri che fanno parte dei tuoi pensieri e capisci che ne hai bisogno come del pane. Hai modo di percorrere ogni tipo di argomento e tutta la tua vita e puoi spaziare, cosa straordinaria e strabiliante, verso il passato, il presente, il futuro.
Dell’opera che presento possiamo mettere il titolo scelto “Ritrovare il silenzio” o potrebbe essere un altro ma l’immagine a me richiama una pensosità racchiusa nel proprio io. Tecnica: matita e gessetto su carta. (A.C.S)

Foto in tempo di quarantena. di Luisa GarassinoLo so, io forse sono una tartaruga che ama rintanarsi nel suo carapace. Un tempo senza tempo, un agitarsi di pensieri che non trovano una prospettiva. Un ritmo dettato dall’interno, un rivolgersi al passato: l’unica certezza. Così, nel mio piccolo mondo, cercando di non lasciarsi travolgere da tutte le voci concitate e contraddittorie che si affollano dall’esterno, mi dedico alla lettura. Un vecchio libro per ritrovare la concentrazione e la pace. (L.G.)

Dal lacero baule dei ricordi. di Rolando Giovannini. Dal lacero baule dei ricordi una voce si palesa nella narrazione del miracolo del potente arcobaleno, erto fiero sovrano, custode dell’aquilone intrepido nell’ascesa, naufrago. 

Il vento dal letargo libero condurrà sull’isola incontaminata; in attesa, la magia innocente delle favole e il sonno tornerà dolce.

Stanze mute, cariche di polvere, ragnatele fiere padrone del tempo che fu, dove occhi lucenti disegnavano altro.

Impavido nell’istante, per dimorare nell’eternità. (R.G)

Presentazione delle opere di Giovanni Giusti.

Diorama, Sculturina in polistirolo colorato 20 x 16. Vetrina in cartoncino a ricreare un ambiente surreale domestico.

CELAFAREMO. Pastelli olio su cartoncino 25 x 35. Composizione di lettere e riquadri colorati a simboleggiare la Vittoria sul Virus COVID-19.

FACE TO FACE. Disegno a matita carta 14 x 20.5. Dialogo tra finestre…la finestra del mio salotto e le finestre del palazzo di fronte oltre i giardini. Dialogo silenzioso in mancanza dei personaggi nelle finestre di fronte chiusi in casa per il COVID-19

PENSIAMO… Scritto su carta con penna calligrafica. Riflessioni sulla situazione che si vive costretti in quarantena a causa del Virus COVID-19. (G.G)

 “Presenze” di Paola Imposimato (olio su tela 50 x 70) – Gli assi portanti della nostra identità storica e culturale ci appaiono oggi fluttuanti tra silenzio e prospettive prive di presenze. Il vuoto che si dipana tra le arcate della Loggia dello Spedale degli Innocenti, progettata dal Brunelleschi, si snoda in primo piano negli equilibri evanescenti di un castello di carte, la cui precaria impalcatura arriva quasi ad imprigionare la figura del David. Quanto di effimero ha spesso dato forma alle nostre vite materiali e spirituali è stigmatizzato anche dall’enigma impresso nel volto della coscienza collettiva, parzialmente celato da una sezione del castello di carte e in parte svelato nell’occhio ed il sorriso che si mostra a noi, attraversando il nostro io più profondo e scandagliando il dispiegarsi di nuovi percorsi. (P.I.)

PER “DONATELLO IN QUARANTENA” di Anna Maria Maremmi. In questi momenti di una così indefinibile   intima incertezza credo che il nostro modo di guardare intorno sia cambiato : guardo una strada vuota, guardo un prato deserto, o una figura che si affaccia ad una finestra, ma non vedo né strade né prati né figure solitarie. Guardo, ma non voglio vedere e mi si affacciano alla mente sfocature e colori confusi ; e  mentre tutto il tempo scorre   in apparenza, più lento , sento il desiderio di togliere questo peso dalla mente per trasferirlo altrove. Carte tele tavole…e l’emozioni confuse vengono alla luce ; colori e forme in un momento non buio ma velato di nebbia oscura, oltre la quale non si riesce ancora  a vedere. Effetto Natura: Il fuoco. Parlare di questo mio lavoro non è facile, sento un’ irrequieta volontà di dare forme diverse al mio sentire che muta con l’avvicendarsi di nuove sensazioni. Il mio spirito espressivo cambia e con la tecnica cerco di mettere ordine e dare un senso a quanto realizzato, per trametterlo. Ora, in questo tempo,  più del passato, un dipinto, un disegno, una foto, una scultura sono l’anima di un momento di chi li realizza.  Adesso, per me, nella quasi informalità , cerco solo colori:  ecco il fuoco, il caos. Semaforo rosso: Un simbolo, appena accennato ma deciso nel suo fiammante colore. Vedo su uno schermo immagini di città deserte, piazze, monumenti, palazzi, tutto di un’immortale bellezza. Eppure tutto si appanna in un grigio opprimente, dove brilla una  sola luce  un segnale  che dice : tutto deve essere fermato.  Attenderemo una luce verde, ma cosa ci aspetta? Isolamento. Figure stilizzate, rassegnate, colori spenti; solo macchie accese a simbolo di ciò che è fuori: la natura ed uno sconosciuto pericolo. Qual è il modo, il linguaggio, il medium più adatto a cristallizzare ed eternare un momento di vita , un pensiero, un sentimento?  Non è semplice decidere, scegliere perché, in verità, non esiste un unico modo. Ho scelto di rappresentarlo  così..un bozzetto, uno sketch, un “divertissement” quasi surreale. Stile diverso ma l’osservare qualcosa che non abbiamo mai visto stimola la creazione  da un’altra prospettiva. In prima linea: il bozzetto parla da solo, un pensiero, un omaggio a tutti coloro che in questi momenti hanno dedicato la vita (in tutti i sensi) per difenderci ed aiutarci.  (A.M.)

Aspettando il giorno. di Anna Mercati.

All’improvviso tutto si è fermato. Isolamento e silenzio.Silenzio diventato sempre più opprimente, come un velo avvolgente tutto e tutti.

Anche l’alternarsi del giorno e della notte ha perduto il suo significato; la notte è scesa dentro di noi, come se tutto si fosse pietrificato. Muto dialogo tra la luna velata e un volto che si fa pietra (A.M).

Vecchi lini di casa, stoffe, nastri, fili, aghi, una macchina da cucire.  di Giusi Naletto

A Maria Lai, Venezia Mestre 11 aprile 2020

Sono qui, chiusa. Lo studio è troppo distante per poterci andare. Oltre i 200 metri. Devo provare.  Inizio. Ed è un balbettio. Ma voglio provare, proseguire. Sarà un libro? Solo l’idea al confronto mi spaventa.
Mi sono innamorata di Maria, che non conoscevo, quando ho visto i suoi libri.
Narrazioni infinite come la grafia, non grafia. Con quel grumo indissolubile di fili che vengono da un passato indefinito, insondabile, eppure certo. Una grafia pulita, dove puoi leggere la sua storia, la tua storia, la storia di tutti. Dove puoi inventare storie. Quelle di ieri e quella terribile di oggi.
Balbettio. Ma voglio provare. Interrompere la solitudine. Inventare pensieri. Immagini che fluiscono. Voglio provare.
Se sarà un libro avrà un titolo “Durante. Resistere. Esistere”.
Comunque, grazie Maria. (G.N.)

Presentazione delle opere di Angelo Nostro

“Se continui a mangiare la mela, la mela ti mangerà”. L’evoluzione umana se perde il senso etico diventa involuzione sociale. In quel momento la natura si difende e mostra con il candore la sua voracita’ di giustizia universale. (AMN)

“Metamorfosi”. Il Coronavirus anche senza infettarci ci sta trasformando e noi stiamo adattando la nostra vita a questa nuova particolarissima condizione mai vista prima. (AMN)

METAMORFOSI
Arriva la notte e per me è un nuovo giorno
allucinazioni colorate popolano la mia rinascita.
Sono senza limiti, tutti i poteri sono in me
ogni morale scompare, ogni valore si annulla.
Vago nel vacuo smarrito deforme ma
la mia nera vista buca anche il Sole
e resto prigioniero del colore. (AMN)

“Mandala + e Mandala -“ . Pensando all’Universo e alla nostra esistenza (tanto il positivo quanto il negativo) …chissà potrebbero produrre effetti benefici sulla mia e Vostra mente! (AMN)

L’attesa di Marco Orsucci. Quando ho creato queste sculture nel 2016 il mio pensiero era rivolto alla condizione di questa gente: solitudine e isolamento ma con dignità e speranza. Non avrei mai immaginato che ci saremmo trovati tutti nella stessa condizione. (M.O.)

DaVID-CoVID19 di Beppe PianoSto occupando il mio tempo, in questo soggiorno obbligato, lavorando molto ad un progetto creativo articolato in due sezioni, a loro volta suddivise in gruppi.
Il titolo può apparire criptico ma non lo è: DaVID-CoVID19 e DaVID-VERR(occhio)-CoVID19. Ho realizzato una relazione impossibile, per il tramite di una sillaba, tra il DaVID di Michelangelo e il DaVID di Verrocchio con il mortale CoVID-19. Ho realizzato complessivamente 52 opere in Digital Art utilizzando l’intelligenza Artificiale e le Reti Neurali. Ho voluto coniugare l’ideale del bello estetico, in senso assoluto, al valore simbolico nefasto del Covid19, anch’esso in termini assoluti. L’elemento unificante è la sillaba VID. Con questo progetto creativo ho voluto testimoniare, in termini visuali, l’assioma in cui “il bello”, in quanto forza vitale generatrice, vince sempre sull’ orrore espresso dalla forza distruttrice. Dal punto di vista tecnico ho fatto ampio uso sia di tecnologie informatiche che di procedure di grafica digitale. Il punto di partenza è stato, in entrambe le sezioni, il “Mapping” delle immagini originali con dati di natura scientifica inerenti i Virus, Mapping avvenuto non in termini grafici ma con procedure generative. Da questa prima fase, con ulteriori procedure generative e con la tecnica del multi layers ho conseguito l’esito finale. Molto complessa la procedura sul David del Verrocchio che essendo in bronzo mi ha costretto ad un continuo aggiornamento del metodo procedurale e ad un ampio uso dell’Intelligenza Artificiale. Mi soffermo sull’opera del Verrocchio perché, mi si perdoni la blasfemia, al David michelangiolesco preferisco l’efebico giovinetto del Verrocchio. È indubbia la capacità di Michelangelo di rappresentare, con somma arte, la bellezza nel suo valore assoluto ma è vero anche che l’uso e l’abuso che l’uomo contemporaneo ha fatto di questa icona ne ha depauperato il valore simbolico, che è ciò che a me interessa. Al candido marmo di Carrara si contrappongono le ombre del bronzo del Verrocchio, intriso di profonda umanità, dalle membra sottili eppure ricche di energia. Questo dualismo ha il valore simbolico dell’eterna lotta tra ethos e thanatos. Tra qualche giorno l’intero progetto sarà visibile sulla mia pagina Facebook. (Beppe Piano) http://www.facebook.com/giuseppe.piano.artista

Nota di presentazione dell’opera di Franco Rosselli. Quando finirà questo isolamento che tutti stiamo vivendo? Quando potremmo esporre i lavori eseguiti dentro questo deforme momento? I vaccini sono da giorni pronti? Quindi avremmo la fine di questa solitudine? Vogliamo osservare le grandi “mostre” fatte prima e dopo il periodo della pandemia? (F.R.)

La battaglia di Mauro Salvadori. Il mio quadro LA BATTAGLIA non ha un significato specifico… il pericolo, rappresentato dagli uccelli neri che scendono dal cielo, è  così grave che un solo spaventapasseri non basta per proteggere il raccolto nel campo.  Tanti spaventapasseri, tanti uccelli pronti a compiere lo sterminio. La battaglia è in corso. Si può intendere per il CORONAVIRUS  ma anche per qualunque conflitto interiore che ognuno può riconoscere benissimo nel proprio animo (M.S.)
Un bagliore di speranza di Paolo VanniniE’ nella stanza della solitudine che uno ottiene la massima concentrazione. Essa ti permette di ascoltare, ascoltare il vento, i mormorii dell’ambiente, osservare le luci, le ombre che corrono, per rendere poi partecipi coloro che vedranno. L’occasione è stata offerta dall’arrivo della “peste”, una pugnalata alle spalle improvvisa, ma forse annunciata. Quel micron vivente che penetra, oltre che nel corpo, nella nostra anima, nel nostro profondo io. Non ho più l’accesso allo studio dal 29 febbraio, tutto sigillato e impenetrabile, un mistero profondo, pieno di irrealtà. Come una calotta magnetica calata a comprimere il cervello. Non ho materiale, come posso fare a fare? eppure devo fare, sono sbalestrato, ma non posso immergermi nel tedioso letargo dell’attesa la cui lunghezza temporale non si conosce. E’ con questi sentimenti che mi guardo intorno, isolato osservo “Rossella che se ne frega del CV”, rilassata sul divano indifferente al malanno, io agitato per lo stato delle cose, lei tranquilla dormiente rilassata. Col poco materiale che avevo in casa la ritraggo. Le telefonate si susseguono, notizie buone e cattive, i social tuonano, si accavallano interpretazioni negative e positive, false e vere, un gran casino, troppa gente a parlare sui media e sui social. Una cosa è certa: una sanità depauperata e da troppo tempo diventata marginale, una cenerentola. Miei controlli medici già fissati spostati a date da definire Preoccupazione nelle preoccupazioni, la febbricola dura ormai da quasi un mese, la risposta dopo liti con medici, con la sanità, numeri verdi, rossi a pallini, i controlli vengono fatti: è mononucleosi. Un filo di sollievo, preoccupati ma più tranquilli. Tutto influisce sul mio modo di essere.
Oggi Il sole precipita nel mio, e negli altri giardini confinanti sul retro della casa, illumina radente le pareti vicine, merli innamorati trillano esplodendo la loro felicità per la serenità ritrovata e per l’aria pulita, le tartarughe gridando di gioia rincorrendosi e cercando anche loro l’amore. Ed è qui l’unica mia visione del paesaggio con un po’ di verde. Il lavoro su carta viene di getto, la luce e le ombre si rincorrono, e la “Veduta sullo zoo” cresce bene. ll tran-tran quotidiano procede lento e monotono, riflessivo, leggo un po’ di tutto, la fruttiera è ricolma per gli acquisti mattutini, i libri ammassati, i colori splendenti di calde tonalità fanno esplodere il cervello e qui nasce nella banalità quotidiana Il “Cibo per il corpo e per la mente”.
Poi, nel mettere a posto alcune foto, ne ritrovo una del mio vecchio e adorato studio abbandonato da oltre un anno, il tavolinetto già apparecchiato, ortensie rossastre pronte per entrare nella tela, accatastamento su una sedia, un mobile, e due quadri appesi alla parete, abbastanza scontati, ma molto significativi per me. Nasce “Il muro del rimpianto o 4 in 1”.
E qui mi fermo. Il peggio credo sia passato, l’accerchiamento si sta aprendo, ho camminato per ore e ore con la mia Berna. Proverò adesso ad andare un po’ in campagna dove la mente spero si riapra davanti a un bello “orizzonte”. (P.V.)

IMPORTANTE. Collage riassuntivo. Le immagini sono disposte in modo automatico dal programma in modo da essere inserite tutte e interamente. Quindi lo spazio occupato  delle singole immagini e la loro posizione nella successione sono dovute ESCLUSIVAMENTE a ciò, non riflettendo alcuna maggiore o minore importanza!

One thought on “Il Donatello in quarantena

  1. Caro Roberto e cari Tutti
    per valorizzare tutti i Lavori della quarantena suggerisco di valutare la possibilità di farne “Collezione da inserto speciale della Rivista “LA TOSCANA” dando la possibilità a Fabrizio Borghini di utilizzare tutte le immagini delle opere per un Filmato (utilizzando entrate a rimbalzo, evanescenze, trasparenze e quant’altro si utilizza con programmi digitali compositivi), da trasmettere nella Rete locale. Tale filmato sarà condiviso nella pagina di FB del gruppo e di ogni artista. L’inserto dovrebbe essere assistito dalla Presentazione di Ugo con l’introduzione di Roberto. La partecipazione all’iniziativa, ovviamente, sarà accompagnata non solo dalle spese che essa comporta ma principalmente da quota aggiuntiva ” una Tantum” per il sostentamento dei locali del Gruppo.
    Vi voglio bene un caro abbraccio Angelo M. Nostro

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