Rileggendo “Il calcolo del desiderio”. Per una teoria sulla comprensione del sogno (Nota preliminare)

 Rileggendo “Il calcolo del desiderio”. Per una teoria sulla comprensione del sogno (Nota preliminare)

Adami Rook Patrizia: Il calcolo del desiderio. Per una teoria della comprensione del sogno. Bulzoni 1984.

Leggere un saggio non è soltanto conoscere e approfondire un certo argomento. Se si conosce personalmente l’Autore (Autrice nella fattispecie), come in questo caso, la lettura è anche un Suo ricordo. 

Ricordi e spunti in un  libro ricercato e ritrovato. Ritrovare vuol dire anche rileggere, riscoprire, raccontare, recensire, ma vuol dire anche allargare liberamente il discorso a partire da stimoli raccolti durante la lettura. 

Undici capitoli di cui solo l’ultimo ha un titolo che poi è anche il titolo del libro: “Il calcolo del desiderio”. Un libro di Patrizia Adami Rook pubblicato a metà degli anni ’80: un’attenta ed ampia rassegna delle conoscenze e prospettive sul tema del sogno. Non mancano spunti e proposte di approfondimento sul tema. Il libro pur essendo diffuso  nei tradizionali canali editoriali, ha avuto un particolare riscontro nel mondo della psicologia e della medicina e in naturalmente all’interno della Scuola di Psicoterapia Comparata (SPC) diretta dall’Autrice fino alla sua prematura scomparsa.

Si tratta di un saggio sul sogno esaminato nei vari aspetti: antropologia, storia, psicofisiologia, psicoterapia.

Undici capitoli senza titolo. I titoli non ci sono, ma – usando un ossimoro o forse un semplice gioco di parole – ci sono! Sono suggeriti dalla lettura stessa. Alcuni concetti (spesso dualismi) accompagnano la trattazione: “Il sogno come ricordo di ciò che non è avvenuto”, il dualismo “Fare sogno come sognare un fatto”, “l’esistenza diurna e quella notturna” ovvero “L’uomo diurno e l’uomo notturno” e poi i “fatti interni e quelli esterni”, “fuggire o attaccare”e ancora “sogni sbagliati” (per questi ultimi v. p. 89 e p. 91). Presenti molti rimandi alla classica letteratura psicologica, alle scienze neurologiche, ad altro ancora. Un libro che è un punto di partenza per ulteriori approfondimenti; è vero che questa caratteristica è comune a moltissimi libri, ma è particolarmente sviluppata in alcuni testi, e il presente di cui si parla ne è un esempio.   Un libro, va detto, non facile, ma la cui lettura è aiutata dalle numerose note esplicative a piè di pagina. 

Molti i temi rilevanti; Interessante la citazione di una serie di sogni di personaggi famosi; riflessioni sulla genesi della forma e rappresentazione gestaltica nel sogno (v. P. 84).

In questo libro c’è dunque un’attenzione rispettosa ai vari punti di vista delle varie discipline sull’universo sogno, alle diverse origini, alle trasformazioni, alla possibilità di costruire un sistema di conoscenza complessivo. 

Fin dalle prime pagine viene ricordato il lavoro di Aserinsky, E., & Kleitman, N. (1953), un autentica pietra miliare che, con la descrizione della fase REM,  ha segnato un prima e un dopo nella storia del sonno.  

E ancora, fin dalle prime pagine è descritto il sogno di Hermann, il nipotino di Freud: “In una notte del secolo scorso accadde che il piccolo Hermann si mangiasse in sogno tutte le ciliegie che il giorno prima aveva invece dovuto regalare allo zio per il suo compleanno” (p. 11)

Il sogno di Hermann, nipotino di Freud compare più volte in diversi capitoli, proposto talora come termine di confronto, talora come modello di approfondimento in relazione a studiosi o a correnti di pensiero, e in particolare alla Gestalt comportamentale (che potrebbe essere titolo adatto per il secondo capitolo). Accanto al sogno di Hermann l’Autrice propone comparativamente un altro sogno “inventato”, quello di una donna alle prese con una vicenda sentimentale.

E dunque il sogno è memoria di ciò che non è stato, diversamente sarebbe un ricordo. Questo tema sarà ampiamente discusso e approfondito praticamente fino alla fine del libro.e cominciano gli interrogativi; su quali fatti si delinea il fatto onirico? La vita di ognuno di noi del, dell’essere umano è sostanzialmente divisa in due parti: la veglia e il sonno. Riferire un fatto avvenuto è la testimonianza di una memoria, di un ricordo. Raccontare invece un sogno, ci porta a dire ho fatto un sogno, che poi vuol dire aver sognato un fatto fatto. È evidente che maggiormente il sogno sia strano inverosimile, tanto più si mette enfasi nel raccontarlo e nel cercarne un significato una comprensione una spiegazione. Si tenta sovente di stabilire un nesso tra quanto sognato e la vita reale, ciò non è sempre possibile.

In un successivo capitolo, il secondo, viene sviluppato il tema di come a prescindere dalla comprensibilità o meno del sogno, il sogno possa essere definito come una Gestalt comportamentale. Osservare un sogno in questi termini significa riconsiderare alcune peculiarità del precedentemente descritto homo oniricus.

La vita è una continua serie di scelte, dalle scelta delle vite di tutti i giorni su cosa fare o cosa acquistare, alle scelte dell’uomo primitivo che di fronte al nemico, talora un animale, in tempi brevissimi si trovava a dover scegliere tra attaccare o fuggire. Del resto, anche se le cose sono assai più complesse, obiettivi e scelte appaiono anche nel sogno del piccolo Herrmann, che notte tempo nel sogno mangia tutte le ciliegie, cosa che non ha potuto fare durante il giorno, dovendo donare le ciliegie allo zio.

A pagina 79, ricapitolando una serie di riflessioni sul desiderio, piace segnalare la frase: “L’uomo diurno fa, quello notturno desidera” 

Il desiderabile onirico non coincide necessariamente col fattibile dell’uomo diurno” (p. 85).

“… il desiderio è condizione necessaria, ma non sufficiente perché sogno e realtà s’incontrino, dal momento che l’uomo onirico e quello diurno, se incompatibili e separati contravvengono tutti e due al principio della sopravvivenza…” (p. 96)

“… ma al di là della ragione, si è detto, c’è il desiderio …” (p. 111)

Una possibile lettura è quella ottenuta unendo il “Desiderio e il  Calcolo”. Si parte dall’operazione matematica o calcolo e dalla celebre equazione  “contenuto del sogno = appagamento di un desiderio“ Da quel “primigenio desiderio” naturalmente molto è cambiato ma resta attivo  il progresso delle conoscenze con relativa possibilità di ampliamento, revisione, aggiornamento.  L’elaborazione che il cervello compie, nel ricevere, elaborare, filtrare le informazioni, agire;  è in questo contesto che nascono le riflessioni intorno a questo il calcolo, ovvero  comportamento come risultante dopo selezione dei dati (stimoli esterni ed interni). In questo teatro della mente compaiono attori l’immagine Gestalt, la coscienza dell’uomo diurno e di quello notturno. E piace concludere citando le parole di Patrizia Adami Rook: “Quindi il concetto di comportamento, (se per comportamento non s’intende soltanto quello dell’organismo, e neanche quello dell’ambiente, ma s’intende invece la Gestalt totale in cui i due termini indissolubili si selezionano l’un l’altro continuamente) implica che non possa verificarsi un caso che non si costituisca sempre come assolutamente necessario, e che la necessità risulti, in ultima analisi, sempre generata dal caso” (p. 126).

Pur considerando il presente scritto soltanto un preliminare punto di partenza, si può fin d’ora registrare l’importanza  dell’argomento e  il piacevole lo stile narrativo. Accanto alla formazione e la competenza nel campo psicologico Patrizia Adami Rook possiede una notevole cultura umanistica.

Non si può che ribadire come  a lettura di questo libro permetta di entrare in contatto con importanti concetti sul sogno, ed  anche e forse soprattutto di acquisire strumenti di approfondimento.

Letture

Adami Rook P. (1983), Le due femminilità, Bulzoni, Roma

Adami Rook P. (1984), Il calcolo del desiderio, Bulzoni, Roma.

Adami Rook, P. (1995) Quasi prete quasi medico, in Simposio, Rivista di Psicologi e Psicoterapeuti, n. 3, Primavera 1995, Firenze, ABC. Anche on line http://rolandociofi.blogspot.com/2012/10/quasi-prete-quasi-medico-di-patrizia.html visto e letto 20 12 2023

Adami Rook Patrizia: Comportamenti consapevoli, stili di vita, e ambiente. il parere dello psicologo. Abstracts del Convegno “Inquinamento Ambientale e Problematiche Pediatriche”, Firenze, 20 giugno 2002). 

Adami Rook P. et al. (1996), Note per una storia della psicoterapia italiana in D. K. Freedheim, Storia della psicoterapia, da pag. 1023, Ed. Scientifiche Magi, Roma. 

Adami Rook, P. (2007) Comparare… perché?, in Simposio, Rivista di Psicologi e Psicoterapeuti, anno 3, n. 2, Settembre 2007, Firenze, Vertici Editore, pag. 14. Anche on line http://www.mopi.it/docs/simposio/simposio05.pdf  visto e letto 20 12 2023

Adami Rook P.: ”La Scuola di Psicoterapia Comparata, una alternativa alle tradizionali esperienze di formazione verticale”, in Simposio n. 1, pag. 85, ABC Firenze.

Adami Rook P., “Scienze, Psicoterapia e… chiacchiere”, (1) in Simposio n. 9, pag. 11, Ed. ABC Firenze.

Adami Rook P., “Scienze, Psicoterapia e… chiacchiere”, (2) in Simposio n. 10, pag.11, Ed. ABC Firenze.

Aserinsky, E., & Kleitman, N. (1953). Regularly occurring periods of eye motility, and concomitant phenomena, during sleep. Science, 118, 273–274. 

Carere Comes T., Adami Rook P. & Panseri L., a cura di, Che cosa unisce gli psicoterapeuti (e che cosa li separa). La pratica dell’integrazione in psicoterapia. Atti del II Congresso SEPI Italia (Firenze, 24-26 Marzo 2006). Firenze: Vertici, 2007, pp. 173-179. 

Ciofi R., Adami Rook P.: Pensare la professione, Franco Angeli Editore.

Costantino F. Unendo il “Desiderio e il  Calcolo, Inedito

Freud. Opere (1886-1905). I Mammut ed. Newton Compton Editori, pag. 804

Freud Sogno ipnosi e suggestione, Newton Compton1969, pag 156

Quartini Andrea, Adami Rook Patrizia, Allamani Allaman, Berni Laura, D’Onghia Giovanna, Innocenti Andrea, Innocenti Federigo, Latte Giuseppe, Bardazzi Gabriele, Bartolini Simona, Ceccherini Emanuela, Della Lena Roberto, Fusi Ginetta, Marcias Maria Luisa, Stecchini Donatella.: Valutazione dell’efficacia di un percorso di psicoterapia breve in alcoldipendenti sobri affetti da depressione minore. Abstract book VIII Congresso Nazionale SIEP “La salute mentale nella popolazione. Analisi dei bisogni e governo clinico”. 25-27 ottobre 2007, Convitto della Calza, Firenze. (V. anche programma  https://siep.it/wp-content/uploads/2016/08/abstract-congresso-firenze-2007.pdf

Weeks GR – L’Abate L., Psicoterapia Paradossale, Astrolabio, Roma, 1984 

“Il calcolo del desiderio” Alcuni concetti:

Caso e necessità 124 – Ciò che non è stato 12 – Comprendere l’ambiente 73 – Desiderabile  73 – Fattibile 73  – Gestalt onirica 16, 70 – Homo oniricus 37 – Meri fatti 31 – Non ho scelto di fare 66 – Principio di realtà 52 – Singoli elementi del sogno 16, 115 – Sogni archetipici 76 – Uomo diurno 23 – Vecchio saggio 116

Elenco nomi citati:  Adami Rook Patrizia 49n, 107n;  Ancona  18n,  119n;  Ardigò 08, 08;  Arianna (filo di) 77; Armitage 56n;  Artemidoro  12;  Aserinsky Eugene 24n; Balenci Marco 05, 09 Beavin J. H. 19n, 95n Benedetti Gaetano 11n, 19n, 32n, 36n, 60n, 62n, 63n, 127n Bertini M. 38n, 55n, 56n, 76n; Bion  114n;  Bordi  119n Branca Vittore 36n, 38n, 76n, 110n Bresson 18n,  Bruto 99, 99 Burgalassi Silvano 05, 05 Campbell R.J. 46n,  119n Cesare 99;  Cro-Magnon (uomo di) 23, 23, De Grada 23n, 42n, Dement William 24n; Democrito  124;  Dostoevskij 68n; Eliade Mircea  112 Eraclito 06, 06, 93n Ercole  121, Esterson 90n  Euclide 07, 07 Eysenck H. G. 30, 30, 103, 103n, 104 Fornari   100 102n; Freud Sigmund 11, 12, 15, 16, 26, 27, 30, 32, 34, 38, 44, 45, 52n, 53, 60, 66n, 69, 73n, 74, 86, 92, 93, 103, 104, 111, 115; Fromm Erich 21n, 32n Galambos R. 05n Gehlen A. 08, 08,  Gesù 11, 11,  Giuda 83, 83 Habermas 08, 08,  Hartmann 48n, 49n Haynal  100 101n; Hermann (nipote di Freud) 11, 27, 30, 32, 34, 37, 44, 45, 69, 70, 71, 73, 74, 75, 80, 85, 86, 87, 91, 99, 108, 109, 120; Hillman James  114, 114n;  Hinsie E. 46n,  119n Jackson D. D. 19n, 95n Jeans James  125 Jordan Pasqual 36n Jouvet 24n Jung C.G. 21n, 46n, 59n, 76n, 89n, 107, 112n, 115n, 121n, 124n, 125n, 126n Kekulé 11, 11,  Klein 56n Kleitman Nathaniel, 24n Kohler 24, 25, 31, 31n, 101n Kris 48n Kuhn  100 102, 103 Laing 59n, 111n;  Leclaire S. 73n;  Levi-Bruhl  110n Lewontin  125n Lobaceski 08, 08,  Lorenz 18n,  Maffei G. 95n Magellano  121,  Malmo 55n Mancia Mauro 41n, 51n Marcuse 08, 08, 60n Matte Blanco 66n Matte Blanco  110n,  119n Matteo (Evangelista) 83n Mc Kay 62n Monod  121, 121n, 122, 123, 126n Moruzzi G. 19n, 32 Neumann 49n, 57, 57n Nietzsche 96, 96 Ossola Carlo 36n, 38n, 76n, 110n Padoa  126 Pasini  100 101n Pauli  125 Phillips 62n Piaget 23, 23n, 42n, 127n Ponzio Pilato 11, 11,  Rapaport 53n Resnik Salomon 36n, 38n, 68n, 76n, 110n Riemann 08, 08,  Rycroft  119n Schutz 08, 08,  Scipione 11, 11,  Socrate  07;  Sperry 62n;  Swets 18n;  Turner (La foresta dei simboli) 08, 08,  Ulisse  121, Von Ehrenfels 30, 30;  Watzlawick P. 19n, 95n; Wolman 52n. 

Pareidolia. Un appunto piccolo piccolo

Pareidolia

Pareidolia e il mondo diventa immenso!! (Cit.)

(“Patrizia, fammi sape’ se è roba tua 

o se l’hai chiappa da qualchedunaltro!”)

La pareidolia è un fenomeno psichico tramite cui si percepiscono e si fanno proprie delle immagini, si dà loro una forma.   Ognuno di noi ha avuto un’esperienza durante cui ha visto emergere un volto o un oggetto dalle nuvole, da un pavimento (space dalla palladiana), da macchie o screpolature del muro. In pratica si estrapola (forse più correttamente si percepisce) qualcosa che è nella realtà estraneo al contesto. 

Da quando abbiamo praticamente sempre a disposizione la fotocamera del smartphone si sono moltiplicate le occasioni di fotografare e non solo vedere tali immagini.

In questa sede non è certo opportuno di approfondire la questione da un punto di vista scientifico, per la quale naturalmente si rimanda a testi specialistici, che oltre alle pareidolie esaminano altri fenomeni percettivi complessi come le illusioni ottiche, le doppie immagini, le figure impossibili, completamento di figure  ed altro ancora.

Una citazione da Munari (1970):

Fenomeni percettivi di doppie immagini possono apparire non solamente negli esperimenti scientifici sulla percezione visiva o in elaborazioni grafiche, ma anche involontariamente nei casi più disparati sia di prodotti dell’attività umana che in prodotti della natura. Per molti anni un noto settimanale ha pubblicato prodotti della natura con doppie immagini, ma quello che si vede in questa foto, che mostra un gruppo di ruote per un treno circolante su speciali rotaie, è molto evidente: due musi di scimmie appaiono tra i ruotismi, creando un disturbo semantico fortemente persistente”.

L’immagine che Munari descrive è molto suggestiva; non la inserisco perché non vorrei infrangere regole di copyright. 

In questa sede propongo semplicemente alcune immagini, non escludendo ulteriori sviluppi futuri e ampliamento dell’articolo.

Una pareidolia di cui posso parlare e pubblicare immagine mi si è presentata osservando una macchia di olio sull’asfalto. Dalla macchia sembravano apparire  due persone, una delle quali teneva in mano un’asta. 

Un’altra pareidolia è quella dell’”omone”, così come in altro articolo l’ho descritta:

Ma ecco che in autostrada all’altezza del km 318 compare l’”Omone” a portata di teleobiettivo. Scoperto tanti anni fa e tante volte fotografato, oggi voglio raccontare cos’è. Non è un umano, non è un gigante e non appartiene al regno animale, ma a quello vegetale. È un grosso cespuglio che campeggia in cima a un poggio e che pare proprio un uomo, anzi un “omone” di cui appare il busto!” 

Ancora asfalto ed ancora due figure, che in realtà più che umane sembrano umanoidi richiamando personaggi alieni così come sono presentati in taluni film di fantascienza.

Un’altra osservazione curiosa. Una screpolatura sullo sportello dell’alloggiamento di contatori, ricorda uno sciatore.  

Per concludere. Nessuna pretesa “letteraria” né tantomeno “artistica”. Ho soltanto presentato alcune immagini curiose, ma il tema è molto interessante. Sicuramente da approfondire.

Riferimenti