Pareidolia. Un appunto piccolo piccolo

Pareidolia

Pareidolia e il mondo diventa immenso!! (Cit.)

(“Patrizia, fammi sape’ se è roba tua 

o se l’hai chiappa da qualchedunaltro!”)

La pareidolia è un fenomeno psichico tramite cui si percepiscono e si fanno proprie delle immagini, si dà loro una forma.   Ognuno di noi ha avuto un’esperienza durante cui ha visto emergere un volto o un oggetto dalle nuvole, da un pavimento (space dalla palladiana), da macchie o screpolature del muro. In pratica si estrapola (forse più correttamente si percepisce) qualcosa che è nella realtà estraneo al contesto. 

Da quando abbiamo praticamente sempre a disposizione la fotocamera del smartphone si sono moltiplicate le occasioni di fotografare e non solo vedere tali immagini.

In questa sede non è certo opportuno di approfondire la questione da un punto di vista scientifico, per la quale naturalmente si rimanda a testi specialistici, che oltre alle pareidolie esaminano altri fenomeni percettivi complessi come le illusioni ottiche, le doppie immagini, le figure impossibili, completamento di figure  ed altro ancora.

Una citazione da Munari (1970):

Fenomeni percettivi di doppie immagini possono apparire non solamente negli esperimenti scientifici sulla percezione visiva o in elaborazioni grafiche, ma anche involontariamente nei casi più disparati sia di prodotti dell’attività umana che in prodotti della natura. Per molti anni un noto settimanale ha pubblicato prodotti della natura con doppie immagini, ma quello che si vede in questa foto, che mostra un gruppo di ruote per un treno circolante su speciali rotaie, è molto evidente: due musi di scimmie appaiono tra i ruotismi, creando un disturbo semantico fortemente persistente”.

L’immagine che Munari descrive è molto suggestiva; non la inserisco perché non vorrei infrangere regole di copyright. 

In questa sede propongo semplicemente alcune immagini, non escludendo ulteriori sviluppi futuri e ampliamento dell’articolo.

Una pareidolia di cui posso parlare e pubblicare immagine mi si è presentata osservando una macchia di olio sull’asfalto. Dalla macchia sembravano apparire  due persone, una delle quali teneva in mano un’asta. 

Un’altra pareidolia è quella dell’”omone”, così come in altro articolo l’ho descritta:

Ma ecco che in autostrada all’altezza del km 318 compare l’”Omone” a portata di teleobiettivo. Scoperto tanti anni fa e tante volte fotografato, oggi voglio raccontare cos’è. Non è un umano, non è un gigante e non appartiene al regno animale, ma a quello vegetale. È un grosso cespuglio che campeggia in cima a un poggio e che pare proprio un uomo, anzi un “omone” di cui appare il busto!” 

Ancora asfalto ed ancora due figure, che in realtà più che umane sembrano umanoidi richiamando personaggi alieni così come sono presentati in taluni film di fantascienza.

Un’altra osservazione curiosa. Una screpolatura sullo sportello dell’alloggiamento di contatori, ricorda uno sciatore.  

Per concludere. Nessuna pretesa “letteraria” né tantomeno “artistica”. Ho soltanto presentato alcune immagini curiose, ma il tema è molto interessante. Sicuramente da approfondire.

Riferimenti

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