Performance di Riccardo in onore di Nino. 15 Settembre 2023


Performance di Riccardo in onore di Nino

“Felice, anche nella prigionia della città, chi riesce a conservare per tutta la vita la chiave di questa casa di campagna, per rifugiarvisi ogni tanto, e ritrovarci in fedele attesa le care immagini del suo segreto, non intorbidato dal tempo!” (Sono parole di Piero Calamandrei, citate da Franco Antonicelli nell’Introduzione al Libro di Calamandrei”La Casa di Campagna”, La Nuova Italia, 1965, p. XI)

Il ricordo di Nino Sforzi a dieci anni dalla scomparsa (1925-2013) da parte del figlio Riccardo. Una commemorazione, una biografia.

Un ricordo sicuramente emozionante, non un ricordo convenzionale.

Flash di vita vissuta in gran parte a Ronta nella bella casa di famiglia di pietra serena edificata nel primo novecento. Una prima curiosità toponomastica. A Ronta, ma in realtà un po’ in ogni paese viene talvolta caratterizzato un luogo con il nome di chi ci abita; così come come non lontano ci sono la “curva del Lapi” la Madonnina del Cianfanelli, in via della stazione c’è un modo di definire il tratto compreso tra il tombino e il la fine del muraglione, e il modo di definire è proprio “Gli Sforzi”.  

La bella casa, oggi frazionata in tre appartamenti delle famiglie degli altrettanti fratelli Sforzi, in passato è stata la “Pensione Sforzi”. La pietra serena della facciata della casa dialoga con il grande muraglione antistante. La casa ha una torretta che grosso modo è all’altezza dei dei binari della vicina stazione.  Ancora tra le caratteristiche della casa le marcature in mattoni misti a due teste uno trasversale e due a coppia e i cordoli in cemento armato antisismici.

Queste  ed altre minuziose descrizioni di dettagli, di particolari non sono semplice descrizioni architettoniche, ma hanno un grande valore simbolico. Riccardo tratteggia questi semplici elementi come “creature di affezione” di morandiana memoria. Sono tutte cose vissute e anche rievocate, raccontate  tante volte e per tanti anni da Nino proprio nella terrazza. 

Il 15 settembre 2023 Riccardo ha rievocato moltissimi di quegli episodi proprio sulla  terrazza della bella casa di pietra.

Alla manifestazione hanno partecipato come  spettatori parenti ed amici. Non moltissimi, ma assai attenti e coinvolti. La “Chiacchierata magistralis” di Riccardo si è trasformata  di tanto in tanto in colloquio con i presenti; queste interazioni hanno arricchito la discussione con puntualizzazioni e aggiunte di ulteriori dettagli.

Non è stata dunque una esposizione biografica fatta di fredda cronologia, ma  una selezione  di ricordi di significativi eventi  vissuti da Nino. Si sono succeduti ricordi di momenti epici, momenti dolorosi, momenti felici; tutto sembra alludere, per dirla con Renato ne “I migliori anni della nostra vita”, come  “Ogni giorno sia come una pesca miracolosa”. Ed effettivamente nella serata sono stati rievocati giorni e fatti lontani ma ancora vivissimi nella memoria. Gran parte  dei ricordi sono riferiti al periodo 1925-1960.  Scelta di campo o riserva di approntare una prossima puntata, una prossima chiacchierata, altri anni altri fatti altre emozioni legate a Nino? Chissà! Conoscendo Riccardo nulla  è da escludere.

Alcuni ricordi. A partire dal nome; Nino si chiamava in realtà Gaetano, con l’usanza dell’epoca (e forse anche meno frequente ancora presente) portava il nome del nonno. Ma dato che sua mamma Dorotea da sempre lo aveva chiamato Nino per tutti era e resterà Nino. E questa notazione introduce proprio la figura della nonna Dorotea e del suo ruolo sociale assai importante, quello di maestra elementare. Nino, che è stato un gran lavoratore – a volte i numeri ci sorprendono – era nato proprio nel giorno in cui il lavoro si celebra: il primo Maggio del 1925.   A proposito di lavoro Riccardo ricorda come  “essendo stato geometra e poi architetto per tanti anni gli ho fatto il portaborse e ho girato per uffici tecnici genio civili conservatorie catasto e ho visto  l’iter della professione e l’ho conosciuta direttamente”. 

Sono state rievocate giornate felici come quelle in cui si svolgevano allegre gite in auto, spesso in direzione mare,: “Davanti mamma e babbo nel sedile posteriore e nello strapuntino tutti noi figli”. Sono state rievocate le giornate scolastiche, che vedevano protagonista Nino, e anche la sorella Fiorella che sono stati alunni …della propria mamma! Non si pensi a nepotismi e a conflitti di interessi, siamo negli anni ‘30 e scuole e insegnanti non erano numerose! Su questo punto Fiorella, zia di Riccardo, è intervenuta  nella discussione: “Quando veniva il direttore mia madre gli diceva di interrogare sua  figlia perché lei deve sapere!” 

Rievocazioni di momenti anche assai più tristi come i giorni difficili della guerra e dei bombardamenti. In particolare Nino aveva vivo il ricordo, e spesso lo raccontava, di una fortunosa circostanza. Si trovava a Firenze in via San Zanobi quando cominciarono a piovere bombe; il destino volle che il portone di un palazzo sempre chiuso, quel giorno fosse stato miracolosamente aperto, consentendo il riparo e la salvezza.

Questa breve nota non rende certo giustizia alla giornata “Nino”. Pochi passaggi, tra i ben più numerosi, vengono qui riportati. Inevitabilmente, e non è una frase fatta, dovrò rimettere mano a questo scritto per rendere, almeno in parte, giustizia alla bella e a tratti commovente performance di Riccardo.

Obbligatorio sottolineare che i  lavori si sono conclusi in maniera straordinaria con le parole e le note di “La porti un bacione a Firenze” cantata in coro da tutti i presenti.

Quali messaggi dalla “Chiacchierata magistralis”? Molti e con ampie aree di sovrapposizione spaziale e temporale: l’attaccamento alle origini, alla famiglia, al paese natio, ai ricordi. Tutte cose strettamente connesse con la figura di Nino.

E’ importante che resti testimonianza di chi ci ha preceduto, e Nino di testimonianze ne ha trasmesse moltissime – l sottolineo ancora –  anche raccontandole di serate estive, proprio nella terrazza dove si è svolta questa commemorazione a parenti ed amici.

La giornata mi ha fatto ricordare anche testi e documenti WEB consultati precedentemente:

CARLO CELSO CALZOLAI:  RONTA PULICCIANO RAZZUOLO NEL MUGELLO. LIBRERIA EDITRICE FIORENTINA

Calamandrei Piero: La casa di campagna, La Nuova Italia 1965

A proposito di  altre iniziative di Riccardo si veda anche

Giornata Gauguin in Viale Petrarca, Firenze, 16 Giugno 2023 http://robertodellalena.altervista.org/giornata-gauguin-in-viale-petrarca-firenze-16-giugno-2023/ 

E’ sempre stata la più bella http://robertodellalena.altervista.org/e-sempre-stata-la-piu-bella/