Giornata Gauguin in Viale Petrarca, Firenze, 16 Giugno 2023

Giornata Gauguin in Viale Petrarca, Firenze, 16 Giugno 2023

Precisazione.

Trattasi di breve articolo che, necessariamente dovrà essere riveduto, corretto, ampliato e integrato con intervista al protagonista.


Ultimo di una serie di incontri, un po’ lezione a fronte, un po’ performance, un po’ happening e forse anche altro, svoltisi con regolarità settimanale dal primo venerdì di primavera all’ultimo venerdì di primavera. Ideatore, Autore e Attore protagonista unico Riccardo Sforzi. Il programma era lo stesso per ogni incontro, ma inevitabilmente (anzi fortunatamente) ogni giornata risultava un po’ diversa dalla precedente dalla successiva, realizzando così una serie di eventi al tempo stesso uguali e diversi. Ciò richiamava le parole di un importante geriatra fiorentino che nel  corso di una sua lezione, parlando di lavori e di professioni, rilevava la ricchezza dell’insegnamento, avendo professori e maestri la fortuna di fare un lavoro sempre uguale e sempre diverso. Lo stesso programma svolto sempre con gli stessi contenuti ma con testi, parole, contesti comunque sempre diversificati. Allievi che son sempre gli stessi, ma che crescendo diventano sempre diversi. Ma questa é un’altra storia. Ritorniamo a Gauguin.

Ogni incontro si apre con il racconto di significativi momenti della vita di Gauguin. Sulla scorta di tali momenti è proposto lo sviluppo di una teoria: la ricerca del paradiso perduto attraverso la traversata dell’oceano. Terra e ritorno appaiono concetti centrali della teoria proposta e che non possono non richiamare la traversata del mare di notte e lo straordinario potere alchemico del ritorno (ma anche questa – pur attinente – è un’altra storia).

La performance (fra i vari termini possibili probabilmente il più appropriato) procede con  la narrazione di eventi ed elementi che suggestivi della vita di Gauguin. Dai complessi e talora problematici rapporti con gli insegnanti, con i familiari, con i colleghi artisti, ai successi, agli insuccessi, alle miserie, alle rinascite e a quant’altro. Dalla vita parigina a quella in Bretagna e oltre. Esposizione arricchita da citazioni, aneddoti, curiosità quasi inedite.

Il secondo momento contempla una serie di riflessioni a partire da tre opere.

Tre quadri di Gauguin. Tre quadri non solo tra i più belli, ma anche ricchi di significato: “Ta matete” o “Il mercato”, “La visione dopo il sermone”, “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” Le tre opere sono sì tre opere straordinarie, ma sono state individuate dal relatore come altrettanti momenti significativi del proprio vissuto, in qualche modo variamente collegato con il percorso artistico e umano di Paul Gauguin. Uno straordinario percorso ideale fatto di citazioni, di analogie, di metafore, di creativitá.

Ta matete, o Il mercato dipinto   a Tahiti nel 1892, conservata a Basilea, al Kunstmuseum. Il mercato è da sempre un luogo di incontro, di scambio, di confronto. In qualche modo anche palestra delle idee. Il mercato è anche interazione, conflitto, contrattazione, contatto, di cose e di denaro, ma anche di emozioni. Forse anche strumento di controllo sociale. Nel mercato è poi reperibile un concetto che ritroveremo più avanti: l’essere sempre uguale e sempre diverso. Nel dipinto di Gauguin due elementi risaltano: la bidimensionalitá e il  citazionismo egizio reperibile nelle figure femminili. La bidimensionaltà reperibile anche in altre opere dell’Artista assieme alla sottilineatura dei contorni ha, tra l’altro, la funzione di richiamo dell’attenzione dell’osservatore. Del resto anche lo sviluppo di lettura orizzontale determinato da un alto rapporto tra lunghezza e altezza  in una tela come “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” pare avere simile funzione. Ma  qui va tenuto ben presente il discorso che ha accompagnato l’intero ciclo di conferenze, ovvero che la simbologia intrinseca dell’opera rimanda ad altra simbologia, ad altra narrazione, che è quella del relatore, e che non è facile descrivere.

La visione dopo il sermone, 1888. Olio su tela, conservato a Edimburgo, National Gallery of Scotland. Giacobbe in lotta con l’Angelo; é la scena che vedono alcune donne, ed é la stessa scena della Genesi che precedentemente é stata loro narrata durante la funzione religiosa. Una delle caratteristiche che rendono il quadro ancor più prezioso è la coesistenza di due piani: un piano della realtà e di un piano visionario, in qualche modo, simbolicamente e anche fisicamente, divisi da un tronco  di un albero.

Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? (D’où venons-nous ? Que sommes-nous ? Où allons-nous ?), 1897-1898, olio su tela, Opera di notevoli dimensioni alta quasi un metro e mezzo e larga più di tre metri e mezzo. Conservata a Boston, Museum of Fine Arts. Opera “simbolo” é stata oggetto di innumerevoli studi. E’ una proposta di riflessione sull’umana condizione, in chiave biologica, filosofica, antropologica e quant’altro. In questa sede Riccardo ha ben tratteggiato queste letture proponendo anche una serie di notazioni personali. Dai massimi sistemi alle cose di tutti i giorni, macro e microsistemi, universi infiniti e sterminati, piccoli universi personali ma non per questo meno importanti. Anzi!

L’incontro, e nel caso dell’ultimo incontro precisamente anche ciclo, si chiude con un rito che prevede la condivisione di un rituale: il conduttore si rivolge al pubblico con una formula propiziatoria alla quale i presenti rispondono con una frase che  che è anche un proposito: “Ed anche le cose più incredibili possono accadere”. chiusura dei lavori con aperitivo, anch’esso benaugurante!