La Firenze di Enrico Bandelli

E’ il 10 Gennaio 2022. Anche se l’anno del settecentesimo anno dalla scomparsa di Dante Alighieri si è concluso con il 31 Dicembre 2021, piace segnalare “La mia Firenze” la Mostra Personale di Enrico Bandelli, che a pieno titolo fa parte delle celebrazioni dedicate al Sommo Poeta. Peraltro va detto che già nell’anno 2020 furono svolte alcune manifestazioni “in avanscoperta” dell’ufficiale 2021.

E’ stata una mostra interessante per diversi motivi. La mostra abbiamo detto è espressamente dedicata dall’Artista al sommo poeta. Si è svolta in un luogo che più fiorentino di così proprio non era possibile: il Palagio di Parte Guelfa, che rimanda a Brunelleschi, a Vasari, alla Firenze divisa in Guelfi e Ghibellini, al Calcio in Costume che nel palazzo ha tuttora sede. A proposito di Calcio in Costume piace ricordare che Palio dell’ultima edizione è stato dipinto da Enrico Bandelli. Esauriente e molto bello il catalogo della mostra; precedono la riproduzione a pagina intera delle opere due articoli di presentazione molto importanti, sono firmati da due illustri personaggi: il giornalista e conoscitore della storia fiorentina Luciano Artusi e l’Abate di San Miniato al Monte Padre Bernardo! All’inaugurazione sono intervenuti: Michele Pierguidi, presidente del Quartiere 2 e del Calcio in Costume, Andrea Bandelli Provveditore della Società di San Giovanni Battista, il presidente del Gruppo Donatello prof. Ugo Barlozzetti, La vicepresidente del Consiglio Comunale di Firenze Maria Federica Giuliani.

Le tele di Enrico raffigurano i simboli fondamentali di Firenze e della Fiorentinità: Palazzo vecchio, la Cupola del Duomo, il Battistero. Ponte Vecchio, le quattro basiliche dei quartieri del Calcio Storico: Santo Spirito, Santa Croce, San Giovanni, Santa Maria Novella. E’ lo stesso Enrico a precisare come e perché i suoi monumenti già più volte dipinti in monocromia accompagnati da pioggia anch’essa bianca oggi vengono riproposti arricchiti da una pioggia divenuta multicolore

Nei quadri delle precedenti mie opere, a bassorilievo modellavo ad una duna tante gocce significanti la pioggia: ciascuna di diverso colore a creare con l’immaginazione che fosse essa a dare colore alla natura“,

Ecco dunque i monocromi diventare policromi arricchiti da linee trasversali gialle, azzurre, rosse, viola. Stavolta i simboli fiorentini sono bagnati da una pioggia multicolore, e proprio una delle linee pluviali, quella rossa, si interrompe a significare la fine del rapporto tra Dante e Firenze:

Una città che viene bagnata da una pioggia colorata delle quali però una rossa interrotta, quella che attraversa il tuo sguardo ed il palazzo comunale a voler significare la fine del tuo rapporto con Firenze

e conclude Enrico con un poetico messaggio di gioia e di speranza, che già conosciamo nella sua arte da sempre:

Che spettacolo sarebbe se un giorno potessimo riveder le stelle insieme alla pioggia colorata che dal cielo cade su tutta Firenze immagina che luce meravigliosa sarebbe per tutti noi

Di seguito alcune, tra le tante, iniziative di Enrico.

Non stupisce affatto la sensibilità di Bandelli verso la natura e l’ambiente, verso la sua Firenze. Nei giorni terribili dell’alluvione del 1966 Enrico fu uno degli Angeli del fango. Nel Settembre 1991. Enrico Bandelli assieme Giuseppe Capineri realizzò in in Piazza Vasari un affresco raffigurante l’artista Mario Moschi, uno dei fondatori del Gruppo Donatello nel ventennale della scomparsa.
Piace ricordare ancora una tra le tante iniziative passate quella delle “Cassandre moleste”, ovvero un progetto a quattro mani Enrico Bandelli e Gianni Oliveti, entrambi Artisti Donatelliani di lungo corso, comprendente un libro e una mostra su tematiche ambientali. Il libro ebbe ristampe, la mostra fu più volte proposta in sedi importanti quali Palazzo Bastogi della Regione Toscana, e nelle sedi dei quartieri 1, 2 e 3. Non lascia dubbi l’antesignanità del progetto: “Poetiche premonizioni del mondo che muore nei lavori di due artisti toscani fra il 1969 e il 1985“. A proposito della collaborazione artistica tra Bandelli e Oliveti va ricordato che i due artisti sono ideatori e artefici del Presepe da Artista che viene allestito da ormai sette anni.

Riferimenti bibliografici. 

Oliveti G: Gruppo Donatello 60 anni di storia”, Press Service, Sesto Fiorentino, 2012, p. 87

Oliveti G: Bandelli & Oliveti Le Cassandre moleste, ovvero poetiche premonizioni sul mondo che muore nei lavori di due artisti Toscani fra il 1969 e il 1985.  Firenze 23 marzo – 11 maggio 2019 (Le Murate 23/3 – 7/4; Villa arrivabene 9/4 – 23/4; Villa Bandini 27/4 -11/5)

(Testo non definitivo)

One thought on “La Firenze di Enrico Bandelli

  1. Tutto bene, una bella recensione; due appunti:
    – a tre righi dalla fine c’è un DELL maiuscolo;
    – nei riferimenti bibliografici quello che accompagnava la mostra al Bastogi non è un catalogo ma un libro autonomo, che ho scritto nel 2016 da cui è nata la mostra, per cui per me sarebbe ok:
    Oliveti G: Bandelli e Oliveti, le Cassandre moleste, (sottotitolo in corsivo), Regione Toscana, 2016, p. 110
    L’altro, per i Q1,2,3 del 2019 va bene così, infatti è invece un catalogo. Li hai tutti e due? Non tutti al Bastogi sono riusciti ad avere il libro, stampato in due riprese.
    Hai fatto un bel lavoro, grazie, a dopo, Gianni

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