“Chella co’ le vocali”

“Chella co’ le vocali”

Piccolo ricordo di vita sarteanese

“Chella co’ le vocali”. Potrei scommettere un caffè contro un grattacielo che nessuno – fin quando lo svelerò – sará  in grado di indovinare cosa significa questa frase. Probabilmente nemmeno quelli che a suo tempo l’hanno pronunciata. Il tempo è assai lontano e i pronucianti erano dei bambini che in quel di Sarteano alla fine degli anni ’50 usavano l’espressione “Chella co’ le vocali” niente meno che per indicare il nome di una canzone! Ma ancora la cosa è misteriosa. La canzone era un cavallo di battaglia di Paul Anka, il cui titolo – stavolta corretto – era “You are my destiny”. Ebbene, improvvisandosi improbabili cantanti poliglotti quei bambini cantavano tale canzone il cui titolo e il corrispondente incipit  per loro   suonava “Iuoaeaieii” con qualche libertà lessicale! E dunque ecco che “You are my destiny” diventava  “Iuoaeaii”, che poi alcuni bimbi desiderosi di essere più precisi la definivano “Chellacanzone co’ le vocali” e che confidenzialmente diventava “Chella co’ le vocali”!

Dimenticavo di dire che l’improvvisato Teatro Ariston era il fondo della Patrizia in via Ricasoli e che uno di quei bambini ero io.

Per la cronaca “You are my destiny” fu composta e cantata da Paul Anka nel 1957, ma arrivò in Italia nel 1958. Esistono numerose cover tra le quali anche una di Adriano Celentano tradotta in italiano con il titolo “Sei nel mio destino”. Tuttavia anche l’Adriano nazionale ha conservato la prime parole in lingua inglese: “You are my destiny” ovvero “Tu sei il mio destino” ovvero “Chellacanzone co’ le vocali”!

P.S. Sullo stesso tema si veda anche l’articolo “Il fondo della Patrizia e la Maestra Bellini”.