Via Lorenzo Il Magnifico 100

Via Lorenzo il Magnifico numero cento. Un luogo che, per me,  si collega ad un periodo oramai lontano, ovvero la fine degli anni ’80.

La toponomastica è entrata più volte nella titolistica letteraria e musicale. Dalla gucciniana “Via Paolo Fabbri 43“, al pasticciaccio brutto di via Merulana, ai famosi ragazzi della via Pal e agli altri di via Panisperna. Ma il ricordo di Via Lorenzo il Magnifico numero cento, è per me legato ad una bella, severa palazzina nata all’inizio del novecento o forse a metà ottocento. Villino Borchi è il suo nome, un tempo facente parte assieme all’altro villino del numero 102 e a villa Basilewsky, di una Usl cittadina, la Usl 10 E (Prima delle AO, delle AS e delle AOU ci furono le USL, e prima ancora le SAUB. Quante sigle!). Facevano parte della Usl anche l’Ospedale Oftalmico di via Masaccio e l’Ospedale Pediatrico Meyer, per i fiorentini “L’Ospedalino”.

Ma torniamo al villino sito al numero 100 di via Lorenzo il magnifico: era diviso in due parti corrispondenti a due piani collegati da una di quelle belle scale che non si vedono più. All’epoca c’erano gli ambulatori dei servizi territoriali  al piano terra e una parte del laboratorio di analisi al primo piano. Aveva un terrazzo ed anche un paio di ampie finestre che affacciavano su via Lorenzo il Magnifico, ed una finestra che pur affacciandosi su un muro era piuttosto suggestiva, forse perché in me evocava il ricordo di una simile finestra anch’essa affacciata su un muro.  Era in casa mia, era lontana da Firenze, era più di cinquant’anni fa. Ecco come un ricordo che si affaccia alla memoria come indicazione toponomastica, e verrebbe da dire in questo caso che la toponomastica.è molto più della toponomastica…

Toponomastica a parte ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare… Viene a mente quello di una collega. Efficientissima, rigorosa e puntualissima (una risorsa per tutti noi); la prima ad arrivare. l’ultima ad andare via. Un attaccamento straordinario! Accanto alla stima che avevamo di lei, anche una sorta di preoccupazione, circa il trauma che avrebbe avuto, quando raggiunti i limiti di età, avesse dovuto lasciare il lavoro. Andò in pensione a cinquantatre anni e non l’abbiamo mai più vista! PS Gode di ottima salute!

(continua)

E se dovessero incuriosire le finestre che si aprono sui muri, potete leggere anche:

Appunto per “Finestre che si affacciano sui muri”

Da appunto per finestre che si affacciano sui muri a finestre che si affacciano sui muri e non solo. Appunto!