Si rincomincia. Innovativamente e consapevolmente. Forse

E 2018 sia. Ancora un passaggio (o non passaggio si chiedeva Marcellino?). Si rinnovano propositi, si auspicano miglioramenti, si fanno ipotesi di lavoro, si pensa a progetti. Il tutto, in maniera innovativa. Innovativo (/a/i/e) è una parola magica. Non so se è una mia impressione, ma mi sembra di averla sentita con maggior frequenza negli ultimi anni. Forse nell’ultimo anno in particolare.
L’agire consapevole è un’altra espressione con la quale sono venuto spesso a contatto negli ultimi anni. Sicuramente nell’ultimo anno on particolare. Sicuramente nell’incontro con un’esperienza interessante, l’esperienza mindfulness.
La riscoperta di vecchi libri; un tema anche questo, maggiormente sviluppato negli ultimi anni. Sicuramente anche questo nell’ultimo anno on particolare. Sto rileggendo la “Storia di Cristo” di Giovanni Papini; da poco ho riletto Maledetti Toscani. La rilettura non pare appartenere al mondo dell’innovazione, o forse si.
L’esperienza recente di trovarsi a vedere un proiettore di diapositive vecchio stampo funzionante, mentre un oratore riferiva dell’arte di Magnelli. Esperienza questa non innovativa, ma interessante, con immancabile citazione di “quando non c’era il PC e per fare le diapositive si doveva andare dal fotografo” (a Firenze ce n’era uno specializzato), a cui l’inevitabile contraltare di altro interlocutore che completava ricordando che “c’erano persone che battevano a macchina le tesi in cinque copie”
Notazioni queste molto libere e poco significative, forse poco innovative. Ma anche ciò ci appartiene…. Continua

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