Servizio militare “posticipato” (Sogno di una notte di fine estate”)

Servizio militare “posticipato” (Sogno di una notte di fine estate”)

Abitualmente evito di raccontare i sogni fuori dalle sedi opportune. Evito di raccontare sia i sogni miei che quelli altrui. È una regola che proviene dalla riservatezza e dalla deontologia. È una regola sacrosanta, è una regola che come tale ha le sue eccezioni, che però devono rimanere eccezioni nel senso più autentico. Su questo blog una sola volta prima di ora ho raccontato un mio sogno e lo feci per la sua particolarità, si trattava cioè di “Sognare un sogno” Nella fattispecie sognai il “Sogno di una notte di mezza estate”.

Curiosamente il sogno che vado a raccontare e che ho chiamato “Servizio militare posticipato” ha analogie con l’altro, infatti essendo stato fatto la notte tra il 29 e il 30 Settembre poteva esser chiamato anche “Sogno di una notte di fine estate”! 

Siamo in un interno, che ipoteticamente potrebbe essere la sede del Gruppo Donatello, sede che recentemente è stata abbandonata per “mancato rinnovo del contratto”. Siamo in tre, io Francesco Bandini e Sergio Nardoni e siamo a sedere a guardare delle diapositive. Francesco è architetto ed anche docente, scrittore e artista di lungo corso ed è stato anche presidente del sodalizio or ora citato.  Anche Sergio, è stato socio del Donatello per un certo periodo,  è un artista assai affermato con una lunga storia non solo di pittore e scultore, ma anche di docente. Curiosamente Francesco e Sergio sono entrambi accademici di una blasonatissima associazione. Io no, sono solo Donatelliano. 

Nel sogno le diapositive scorrono, ma non ne ricordo assolutamente il contenuto. Ricordo però che lo schermo dove le diapositive venivano proiettate era situato molto in alto, e che  si doveva piegare il collo all’indietro per poter vedere bene, anche se come ho detto non ricordo cosa venisse proiettato.

Ad un certo punto realizzo che devo imminentemente, forse il giorno stesso,  prendere il treno e partire per… il servizio militare! E mi chiedo perché mai devo partire a 42 anni! Nella realtà ne ho molti di più! E la scena – ma non è certo notizia sconvolgente – appariva davvero reale. A questo punto il risveglio (probabilmente provocato e non spontaneo) e quindi l’interruzione del sogno.

Simboli ce ne sono “a sfare”: Sodalizi (artistici e militari); Abbandono (abbandono della sede dell’associazione e abbandono della propria città per andare a svolgere il servizio militare); Senso del movimento e dello scorrimento (le diapositive e il treno); Mistero (il misterioso contenuto delle diapositive, l’ignota sede di destinazione militare); Autorità (figure del docente e del presidente). Non azzardo interpretazioni, ma volentieri lo condivido. Se qualcuno vorrà dirmi qualcosa si ritenga fin d’ora ringraziato! (la platea iniziale di lettori a cui preliminarmente viene proposto il presente è stata selezionata in base a interessi e competenze!).

Mi scuso per eventuali (anzi certi) errori di grammatica e di ortografia, ma ho preferito scrivere di getto! Grazie per la lettura e per eventuali riscontri!

Ovviamente mi riservo di ampliare, modificare e correggere!

2 thoughts on “Servizio militare “posticipato” (Sogno di una notte di fine estate”)

  1. Succede a tutti di sognare qualcosa che poi accade davvero. Forse I sogni premonitori nascono da un livello della nostra psiche, in cui il cervello, durante il sonno elabora un sospetto, un’intuizione, un’idea che ha buone probabilità di realizzarsi nella vita reale. Di solito i sogni sono fatti di dati raccolti durante la vita vigile e che quindi, in sogno, ci risultano familiari perché sono ricordi o situazioni del quotidiano. E ancora, forse a volte siamo solo persone con una capacità maggiore di cogliere dei segnali dalle vicende familiari, lavorative, o ambientali, che poi l’inconscio elabora permettendoci di vedere qualcosa che sta palesemente per succedere ma che a volte non vogliamo vedere. Magari a volte accadono, perché si tratta di messe in scena delle nostre paure e speranze. La notte è il palcoscenico delle nostre intuizioni?

    • Grazie Anna Maria. Molto interessante e largamente condivisibile. Molto bella la frase “La notte è il palcoscenico delle nostre intuizioni?” anche senza punto interrogativo!

Comments are closed.