Riassunti, riduzioni, estratti

Linea guida: e’ utile la semplificazione purché non sconfini nella banalizzazione.

E’ il grosso tema, e a un tempo il problema, che hanno i divulgatori (anche se i divulgatori non sempre devono fare riassunti… anzi! Ma questa è un’altra storia).
Un riassunto può essere, si, un riepilogo conclusivo, ma talora un riassunto deve essere una sintesi di un documento altrimenti difficile da leggere (lunghezza del testo, breve tempo disponibile per la lettura etc.), cercando di far cogliere i punti salienti senza tuttavia trascurare l’interezza dell’opera e il suo significato. E qui a mio avviso si vede la bravura.
D’altronde non è scontato nemmeno che chi è chiamato a insegnare, e magari lo fa benissimo, sia altrettanto abile a riassumere ciò che deve trasmettere.
Penso alla storia, alla letteratura, alla medicina, solo per citare alcuni settori ove accanto allo scienziato, al professionista, al ricercatore, sia utilissima la figura del divulgatore. Molti suggeriscono la regola delle 5 W. Una volta chiariti i chi, come, dove, quando e perché, sarà utile (e qui secondo me sta la genialità) individuare una serie possibili “atti” in sequenza, il più possibile simili per lunghezza ed importanza da non annoiare e se possibile incuriosire, “costringere” il lettore alla lettura dell’opera completa, in altre parole motivare!

Non sempre accade.

Un vecchio quaderno di appunti (era il tempo in cui persino wordstar era da inventare!)

Un vecchio quaderno di appunti (era il tempo in cui persino wordstar era da inventare!)