Pensieri augustiani in libertà (anche troppa!)

Pensieri augustiani in libertà (anche troppa!)

Sottotitolo: Questo blog non è un diario (o forse a volte sì)

Non son certo che il titolo sia dei migliori. Forse neanche il sottotitolo.Ma pazienza. Qui una mescolanza di ricordi, alcuni fugaci, venuti in mente magari quando scrivi di altro e quindi non puoi soffermarti. Allora prendi una nota, quella si fugace, poi ci ritorni. A grosse linee è cosi

E pensi se tutto ciò può anndare sul blog. Ti passa per la mente che non sai nemmeno se ha un senso coltivare e continuare un blog. Ma poi pensi che c’è chi fa le cose e chi non capisce neanche perchè vengono fatte e allora continui.

In sottofondo “A whiter shade of Pale” In italiano “Senza luce”. Ricordo dei Procol Harum  che la cantavano e suonavano e ricordo che  di tanti che ascoltandola piangevano. Poi venne Homburg sempre dei Procol Harum e proposta in italiano dai Camaleonti, con il titolo “L’ora dell’amore” e molti si commuovevano, ma forse piangevano di meno.
Solo per averr ascoltato cannzoni random mentre scrivo al PC vengono in mente queste ed altre cose.
E poi passa “Because the night” di Patty Smith e ti viene in mente una cosa che con la canzone non c’entra nulla, ma semplicemente ricorda la parola “Because”. Un coglione che pensava di prendere per il culo un docente, e fece una bella figuara di merda. Il docente in modo un po’ scolastico, ma secondo me assai efficace pedagocicamente, parlando in inglese spiegava i concetti con la formula “Perchè avviene la tal cosa….? … Perche la tal cosa si spiega con….”.
In inglese la prima parte iniziava con Why… e la seconda con Because….
L’incauto studente, con inequivocabile atteggiamento “sfottò” imitando anche il tono della voce del docente interveniva riproponendo lo schema di cuo sopra Why-Because.
E il docente dopo essere stato al gioco e poi sopportato esplode e con l’inflessione tipica degli inglesi che parlano italiano con qualche imperfezione, ma comprensibilissimo: “Scusa lo studente italiano, tu come dite voi prende me il culo?” Il gelo.

Non è facile prendere decisioni, o almeno non sempre. Decidere significa inevitabilmente acquisire e contemporaneamente perdere qualcosa, rimanere ancorati a qualcosa o dalla medesima allontanarsi. E’ un cambiamento, e cambiamento in sè non necessariamente ha un valore positivo. Occorre in qualche modo valutarne la direzione. Gestalticamente parlando non è mai tutto negativo ciò che si lascia, non è tutto positivo ciò che si va a prendere. La saggezza popolare ci propone la metafora della via vecchia e di quella nuova, come ci ammonisce verso il luccichio di un oro che talora potrebbe essere non propriamente a 24 carati.

A un certo punto della vita pensò di voltare pagina, intraprendere nuovi studi, lasciare un lavoro prestigioso a favore di un altro altrettanto prestigioso ma dal futuro incerto.

Fu con questo interrogativo che un professionista, che chiameremo Mario (che probabilmente è un alias che proprio non avrebbe gradito, ma d’altra parte è un nome comune e comunque questa è un’altra storia), cercò consigli e risposte presso esperti di vario genere. Io, a ragione o a torto fui annoverato tra tali “esperti”.

Mi venne in mente che in paese quando veniva posta una domanda del genere, per risolver la questione si rispondeva con un’altra domanda: “Chettidevodì?” che naturalmente stava per “Cosa vuoi che ti dica?”. Peraltro mi son sempre chiesto se il vero significato di tale frase fosse “Non so cosa dirti” o piuttosto “Cos’è che vorresti che ti dicessi?“. Torniamo a Mario. Ascoltai, ascoltai molto. Ascoltai storie di altri che avevano intrapreso percorsi simili, elenchi di vantaggi e svantaggi, paragoni tra andare e rimanere (e mi veniva in mente “Andando e stando” rubrica presente in una rivista che amavo leggere), ancora liste, ancora elenchi. dissi poco, sperai ciò che poi avvenne: la risposta, se la dette da solo.

Proseguì e concluse gli studi ma non cambiò lavoro. Ogni tanto mi telefona e, rimembrando, mi ringrazia. Io gli ripeto sempre che ho fatto ben poco, lui è convinto del contrario.

Riferimenti e spunti

Andando e Stando, rubrica della rivista Pegaso, Periodico di Cultura Arte Costume, fondata e diretta per molti anni dal grande Mario Mazzoni.

Decisione: consiste in un processo di scelta fra diverse alternative fondato sulla selezione e valutazione di una serie di informazioni; la ricerca cognitivista ha descritto diversi modelli del processo decisionale. (dal Glossario del Manuale di Psicologia Sociale di L. Arcuri, Il Mulino, 1995)

 

4 thoughts on “Pensieri augustiani in libertà (anche troppa!)

  1. Chetidevodi’…sei come una lavagna che se anche cancelli per far posto a nuovi scritti riemerge tutta una tua ampia cultura …sei bravo e intrigante…alla prossima

    • Chetidevodi…. semplicemente grazie caro Giovanni! A presto!

  2. Grazie Roberto le tue riflessioni sanno di profondo …peccato che Mario non ha colto l’occasione . A volte tutto sembra semplice ma i legami con l’intorno ci radicano e il desiderio di evasione si spegne e ci accontentiamo di quanto ci e’ dato. Un caro abbraccio a risentirti A.M.Nostro

    • Caro Angelo, ti ringrazio, “A volte tutto sembra…” hai davvero colto nel segno! A presto!

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