La trattoria “Il maestrino”

Alla periferia di Firenze, quella che porta Sesto Fiorentino c’era (si può cominciare a dire proprio “c’era una volta”!) una trattoria un po’ speciale, a partire dal nome, la trattoria “Il Maestrino”.  Ma chi era il Maestrino? Non esistono notizie sicure, tuttavia pare che fosse stato un pedagogo definito “ino”, non si sa se per piccola statura o per la giovane età, che abitava in una casa poco distante e che sicuramente non aveva preventivato di legare il suo nome, anzi il suo ruolo, proprio alla trattoria. Ma così fu.

Nemmeno Mario il simpatico gestore del “Maestrino” avrebbe mai immaginato che un giorno negli anni ’70 e ’80 avrebbe fatto il trattore, o forse sì, ma sicuramente men che mai avrebbe immaginato che per una serie di circostanze e coincidenze, il suo locale sarebbe divenuto un punto d’incontro non solo per pranzi e merende, ma anche ritrovo per chiacchierate (e non solo chiacchierate) artistiche e culturali. Cominciò nel ’78 o giù di lì. Mario era da poco arrivato dal Mugello e prendeva confidenza col suo nuovo locale e con ciò che lo circonda, ovvero una periferia fatta di capannoni, atmosfere rarefatte, un sole che tramonta dietro un traliccio della luce, mentre si accendono i fari delle auto che si affollano sempre più numerose e rumorose lungo via delle Panche (proprio come quelle di certi quadri primi anni 70). Al “Maestrino” crostini e il vino rosso si  incrociavano spesso con ricordi di quadri e di mostre, di libri importanti e di libri mai pubblicati. In quel locale si svolsero un paio di conferenzine, qualche declamazione improvvisata di poesia (o forse declamazione di poesia improvvisata), altri incontri vari. Discussioni e incontri  si sa, richiedono anche spazio e, siccome nel locale potevano sedere al massimo in venti-venticinque persone ecco Mario “inventare” una lavagnetta (diventata un baluardo!) con la scritta “tutto esaurito per cena culturale”.

Non era raro trovare qualcuno intento, dopo il caffé, a ritrarre il compagno di tavola o a mostrare la propria cartella con gli ultimi disegni. Le pareti, manco a dirlo, erano piene di quadri e disegni, molti dei quali creati sul posto. C’erano anche autografi dei visitatori, in attesa di far compagnia a firme di gente famosa, che  in verità non è mai arrivata. Non durò a lungo.

 

Oggi il locale non esiste più,ma sicuramente qualcuno conserva il ricordo di quel locale e di quelle serate.

Articolo lievemente modificato dalla precedente pubblicazione:

Della Lena R.  La trattoria Il “Maestrino” ,  Supplemento “Arte e Cultura” a Etruria Medica n.1.93 pag. 54

Sintesi: Il Maestrino (della serie “posti che spariscono”). Era una trattoria posta al limite tra Firenze e Sesto Fiorentino. Negli anni ’80 fu sede – per breve tempo – di un sodalizio artistico spontaneamente formatosi tra avventori abituali con velleità artistiche, a cui si aggiunsero amici e conoscenti. Fu tentata l’istituzione di un giorno fisso per le” Cene artistiche” , ma non ebbe il successo sperato. 

Difficile sintesi
mettere insieme
ricordi recenti
ricordi passati
previsioni azzeccate
coincidenze curiose
(un appunto di allora)