Careggi là dove tutto ebbe inizio.

Iniziato 8 aprile 2021 e ripreso 17 maggio 2021.

In fondo a viale Morgagni, venendo da piazza Dalmazia, quando arriviamo a Largo Giovanni Alessandro Brambilla, ci troviamo di fronte il monumentale NIC, acronimo di Nuovo Ingresso Careggi, una struttura imponente con ampie superfici vetrate, struttura recentissima inaugurata nel 2017, che ha sostituito un molto più modesto precedente ingresso sostanzialmente consistente in un casottino dove stavano i custodi che regolavano gli ingressi alzando una sbarra. Ingresso con la sbarra e casottino per i custodi, erano presenti negli anni 70 durante i miei anni dell’università.

Una volta entrati nel viale centrale si incontra sulla sinistra la nuova biblioteca, anch’essa costruita recentemente proprio accanto a quella vecchia oramai diventata una sorta di memoria storica, di monumento; le sale di lettura della vecchia biblioteca sono oggi adibite ad uffici amministrativi dell’Università, mentre nell’aula magna si svolgono tutt’ora convegni e le sedute delle tesi di laurea. Della vecchia biblioteca di Careggi va poi ricordato “Il bunker”, ovvero una saletta di lettura accessoria nrl seminterrato, usata per lo più per aggiustare gli appunti tra una lezione e l’altra.

E girando a sinistra per andare verso Medicina Legale si incontra sulla sinistra la “Ginecologia” più correttamente Clinica Ostetrico Ginecologica, anch’essa negli anni modificata e aumentata di volume.

Dall’altra parte della strada “Le chirurgie”, un vecchio edificio anche esso cambiato nel tempo e cambiate le destinazioni d’uso; ho visto recentemente che dove c’era l’odontoiatria e l’ortognatodonzia ci sono oggi degli ambulatori fra cui quello Alcologico che io conosciuto come specializzando sotto la guida di Allaman Allamani ma in tempi lontani e in altre sedi (sicuramente oggetto di un futuro articolo).

In fondo al viale, non quello con “un caffè dove la gente” come la canzone recitava, ma in quello che propriamente oggi è Viale delle Maternità, appare l’austero edificio con tanto di ingresso costituito da un ampio piazzale quadrato circondato da imponenti colonne, sede dell’Istituto di Medicina Legale. In realtà l’edificio non ospita la sola Medicina Legale ma anche Anatomia Patologica e Anatomia umana normale. Molto probabilmente è uno degli edifici in cui gli studenti di medicina hanno “faticato” maggiormente, infatti sia Anatomia al primo e secondo anno (colloquio prima ed esame poi) che Anatomia Patologica al quarto e quinto anno (anche qui colloquio ed esame in due anni successivi, appunto il quarto e il quinto) sono esami assai impegnativi. “Anatomia umana normale” e “Anatomia e Istologia Patologica” (questi i nomi ufficiali) erano due ostacoli non da poco, esami difficili e anche con forte valore simbolico; il superamento della prima ti faceva capire che eri veramente immerso nella medicina e pronto a misurarsi con le non meno impegnative fisiologia e la patologia; la seconda, l’anatomia patologica era la testimonianza che in qualche modo ormai il più era fatto e ci si avvicinava alla laurea e la fine degli studi. Da segnalare che nel piazzale ricordato è presente la bella scultura del prof. Giuseppe Carlo Balboni, professsore universitario e valente scultore, che per molti anni ha diretto l’Istituto di Anatomia Umana Normale.

Tornando al viale centrale e percorrendolo si incontra sulla sinistra l’edificio delle cliniche mediche e sulla destra altri reparti, alcuni da semère presenti, altri recentemente costruiti e/o rimodernati, dove ci sono altrettanti reparti di degenza. Si arriva così un po’ più avanti, tornando al lato sinistro, al Padiglione San Luca oggi “Vecchio San Luca” dove per me tutto ebbe inizio con la frequenza del reparto di ematologia ai primissimi anni 70. Proprio all’altezza di Ematologia girando a destra si accede al vialetto che porta all’uscita, o meglio ad una delle uscite. In questo vialetto si incontra sulla sinistra la bassa costruzione ad un piano, i cosiddetti “tetti bassi”, che tanti anni fa ospitava il reparto di malattie infettive; sulla destra invece il monumentale edificio recentemente costruito chiamato “La piastra” o più correttamente la “Piastra dei servizi” dove ci sono i Laboratori di analisi e il Centro Trasfusionale. Ai miei tempi il laboratorio di analisi era invece al piano terreno del precedente citato a San Luca. Appena usciti dal viale ci si immette sul più ampio Viale Pieraccini troviamo dall’altro lato della strada Monna Tessa anche lì tanti ricordi della clinica medica della tesi di laurea degli anni dell’università

Questa tutto sommato fredda sintesi toponomastica non rende ragione all’esperienza vissuta come studente prima, come medico poi, alla realtà di Careggi. Fin qui infatti solo una sbrigativa sommaria descrizione di cosa si incontra; più interessante pur più complesso sarebbe, anzi vorrei dire sarà, affiancare a tutti questi posti descritti qualche persona, qualche avvenimento, qualche ricorda. Sarà una sfida e un piacere, e il piacere sarà preponerante. Da considerare soòtanto un punto di partenza!

Ho tante cose ancor da raccontare per chi vuole ascoltare…” (Guccini)

Continua (probabilmente aggiungendo ricordi, ricordi che si rievocano specialmente nel corso delle “Ceneaissusci”. Ma questa è proprio un’altra storia…

2 thoughts on “Careggi là dove tutto ebbe inizio.

  1. Mi sono rivisto studente….spaesato e angosciato per gli esami ma anche con tanto entusiasmo .
    Rivedo molte faccie dei miei compagni di corso
    con alcuni dei quali ho condiviso le tante ore trascorse sui banconi degli istituti e poi in biblioteca …dove lo studio era spesso interrotto da interminabili chiaccherate….ricordi scolpiti nel mio cuore dove vi rimarranno per sempre….

    • Caro Adriano è proprio così. Anche io ripercorro a memoria quegli anni. L’edificio dove hai fatto un certo esame, quello dove sei stato medico interno, quello che nel tempo è stato modificato e/o ha cambiato destinazione e così via…

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