L’involuzione della specie, ovvero quando la cattiveria è “assistita” da social network.

L’involuzione della specie, ovvero cattiveria “assistita” da social network.

poiviapcPotremmo affrontare l’argomento secondo due modalità operative; la prima è “esaminare i fatti con attenzione, ponderare, proporre, concludere”, la seconda è “chettelodicoaffa’“. Vedremo di trovare una via di mezzo, una “terza via“.

Occorre conoscere la differenza tra lista di distribuzione e gruppo di discussione. Nel primo caso il singolo utente invia un messaggio (o una foto, o anche un messaggio e una foto), nel secondo caso, come si diceva da bambini per fare gli spiritosi… “invece pure anche“. Ma una differenza ovviamente c’è. La lista di distribuzione è vista dai singoli destinatari (che siano due oppure cento), ma ogni singolo destinatario sa solo di riceverla dal mittente, ignorando chi siano e quanti siano coloro che hanno ricevuto lo stesso messaggio. Il destinatario ha quindi un solo interlocutore: il mittente.

Assai diverso il caso del gruppo dove ogni singolo componente allorché invia una foto o un messaggio, lo rende visibile e disponibile a tutti i componenti; ogni partecipante che decide di rispondere rende partecipe il gruppo intiero (bello ogni tanto inserire un vocabolo oramai antiquato come intiero!).

Ebbene da più parti mi è stato fatto notare che – potrebbe sembrare un paradosso – che risposte sconvenienti sono appannaggio pressoché esclusivo dei gruppi, mentre nelle liste di distribuzione è presente maggior prudenza ed educazione. In realtà cose non facili da dire dovrebbero essere condivise solo con il destinatario in onore di privacy e discrezione.

Con un amico abbiamo fatto anche una sorta di prova sul campo che par confermare il tutto. Identici messaggi per stile e contenuto sono stati inviati nelle due modalità (non da noi ma da “complici” che si sono prestati). I rapporti one to one apparivano più “civili” rispetto a quelli dei gruppi invece talora più beceri con uso di frasi in cui si coglieva pur mascherato da ironia e/o vezzeggiativi un messaggio detrattivo-offensivo.

V’è da pensare che le intenzioni degli estensori di siffatti messaggi, più che ledere qualcuno (pur effettivamente e oggettivamente disprezzandolo) , fossero quelle di cercare il compiacimento da parte di qualcun altro appartenente al gruppo (verso cui si nutre servilismo o comunque una qualche forma di sottomissione o subalternità). E’ cosa nota che in taluni contesti si gode più della sconfitta del nemico che della propria vittoria. E’ la storia (sta per diventare “la solita storia” o forse addirittura “la vecchia storia“) del “Creare il disagio nell’altro“.

E questa è solo la sintesi di uno scambio di idee sul tema, sviluppatasi a partire da un caso concreto e da altri riferiti.

(continua)

Riferimenti

INTERO O INTIERO? in Treccani on line visto e letto 14 Giugno 2021