Per Edda

Per Edda

“… dopo venti o trent’anni si scopre che ciò che veramente conta è rimasto nel paesello natio.” (C.G.Jung, lettera a Herbert Read 17.10.1948. In C. G. Jung, Lettere, Vol 2 p.117).

Edda Tanara autoritratto

Parlare di Edda al passato fa un certo effetto. Inevitabile.
Ero molto amico di Edda, e mi sento un privilegiato, perché lei era persona mite e riservata. Nei momenti conviviali era tutt’altro che seriosa, era molto cordiale, simpatica, allegra.
Condividevamo l'”emigrazione” dalle terre natie verso Firenze. Negli anni ’60 infatti la famiglia Tanara lasciò l’Umbria per il capoluogo toscano, così come per il medesimo approdo la mia lasciò  quell’incantevole angolo tra Val d’Orcia e Val di Chiana che è Sarteano.
Conoscevo Edda da molti anni, condividendo la militanza nel Gruppo Donatello, e proprio lì abbiamo scoperto di provenire da paesi abbastanza vicini pur situati in regioni diverse. Una cosa di cui ridevamo raccontandola ogni tanto era quella mania da parte di taluni di definire “Alto Lazio” la nostra terra di confine Tosco-Umbra! Ci chiedevamo se fosse vero o se fosse una leggenda metropolitana (o forse più propriamente una leggenda agreste, o forse una leggenda “chianina”!).
Così l’ho conosciuta meglio nelle estate Tosco-Umbre in quel di Sarteano, di Castiglion del Lago, di Chiusi, insieme a suo fratello Orlando Tanara, valente medico e bravo fotografo, e a sua cognata Paola D’Amore Tanara.
Più di una volta per i camminando per i borghi toscani, o a tavola davanti a pici all’aglione abbiamo parlato di arte, di pittura, degli etruschi. In tali occasioni ho apprezzato inoltre come Edda fosse appassionata e competente in tema di musica classica.
Edda Artista dunque, pittrice, ma non solo. Una pittura (ma anche una grafica, forse meno conosciuta ma altrettanto importante) attenta, fortemente emozionale comunicativa. Frequente l’attenzione alla figura umana a volte in primo piano per una ritrattistica piacevole garbata e molto personale; altre volte figura umana calata in contesti specifici, non ultimo quello del lavoro. A questo proposito ricordo, tra le altre opere, una serie davvero notevole,  di bellissimi olii popolati da operai, carpentieri, artigiani nel loro contesto lavorativo quotidiano.
La sua arte coincideva, riassumeva, parlava dei suoi interessi, frequentemente dei suoi ricordi.
E proprio parlando con Edda ho maturato la convinzione che lo straordinario potere alchemico del ritorno, ed ecco l’iniziale citazione, attraverso illustrazioni, rievocazioni, impressioni, riformulazioni di volti, di amici, di persone e di luoghi, sicuramente presenti sempre ed ovunque, ma particolarmente nello spazio e nel tempo legati alla propria terra e alle proprie origini non fosse elemento secondario nella sua arte. Anzi!
Ciao Edda!

L’immagine all’inizio del testo è un autoritratto di Edda Tanara

Alcune tra le ben più numerose mostre di Edda Tanara

  • 4 Maggio 1974, Galleria d’Arte Parione, Firenze
  • 18 Novembre 1975, Piccola Galleria d’Arte Comunale, Pesaro
  • 29 Maggio 1978, Galleria Teorema, Firenze
  • 22 Maggio 1980. Incisioni, Mostra personale di Edda Tanara,   Gruppo Donatello, Firenze
  • Giugno 1994 LE ARTISTE FIORENTINE A FILADELFIA
  • Luglio 1995.  “Sogni degli Anziani”– Partecipazione alla realizzazione, assieme ad altri Artisti del Gruppo Donatello, alla realizzazione di un murales 5×16 m nel giardino di via di Luna 16 a Firenze.
  • 11-23 Novembre 1998 “Esperienze” Personale di Edda Tanara,   Gruppo Donatello, Firenze
  • 22 Maggio 1980. Incisioni, Mostra personale di Edda Tanara,   Gruppo Donatello, Firenze