La storia del calzascarpe e del “Corvo parlante”

La storia del calzascarpe e del “Corvo parlante”.

Molti anni fa lessi vari articoli sulla “somiglianza” tra alcuni test psicologici e giochi enigmistici, e analogamente,  sulla benefica influenza dell’enigmistica sulla sfera cognitiva, dall’attenzione alla memoria, al riconoscimento di oggetti, allenamento al calcolo, all’associazione tra parole, e quant’altro.

Proprio in questi giorni ho ritrovato uno si quegli  articoli, che trovo ancora interessante.

Molto più semplicemente qui racconterò la breve storia del calzascarpe e del “Corvo parlante”. Si allude ad un oggetto di casa di uso frequente e ad un gioco famoso che è una delle icone della Settimana Enigmistica: Il “Corvo parlante”.  Si tratta di un quiz grafico, presente sulla rivista da tempi immemorabili, un quiz che scopro avere anche blog e pagine social dedicate! Esiste peraltro un quiz della Settimana altrettanto famoso, il “Quesito con la Susi” disegnato dallo stesso autore, Horst von Möllendorff (1906-1992).

 

 

 

 

 

 

 

Ma torniamo al nostro  corvo che  parla, sì, ma dice cose inizialmente incomprensibili,  parti di frasi che devono essere ricomposte, per avere un senso compiuto. Una volta decriptato il messaggio del corvo, si seguono le indicazioni, che, generalmente consistono nel trovare qualcosa che è smarrito da qualcuno, sparito, spaiato, e comunque fuori posto. La ricerca è resa difficoltosa dalla moltitudine di oggetti fitti fitti, stipatissimi, presenti nella vignetta.

In casa mia non c’è il corvo, ma c’è un calzascarpe, peraltro di ragguardevoli dimensioni, che riesce a sparire ciclicamente, per essere ritrovato dopo un po’ di tempo, generalmente in posti neanche poi stranissimi. Ogni volta che tale oggetto scompare mi viene in mente il Corvo che sembra dire CARPEIO EILCALZAS ILMENTE IMOCASS INITISERV PERINDO SODOV’E’ SSAREFAC! Al ritrovamento viene detta la frase rituale “La casa nasconde ma non ruba”…. 

Solo per curiosità, succede solo a me o anche a qualcuno di voi?

Infine il riferimento bibliografico dell’articolo di cui parlavo, per chi volesse leggerlo:

C.M. Pietroiusti, Proiezione o psicologiaRivista di Psicologia dell’Arte, Anno IV, nn. 6/7 Giugno-Dicembre 1982, pagg. 25-40

2 thoughts on “La storia del calzascarpe e del “Corvo parlante”

  1. Mi capita spesso smarrire qualcosa e poi mi accorgo che era invisibile davanti a me . Grazie Roberto

    • Dunque non succede solo a me! Una conferma che mi consola! Grazie Angelo!

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