I dettagli (ardui) di Guido

Guido Del Fungo, architetto ed artista, è l’autore del  piacevolissimo libro “Ardui dettagli“, che è un’autobiografia, ma anche molto più di un’autobiografia.

Interessante la modalità espositiva, che non è strettamente cronologica. Guido propone dodici capitoli, che potrebbero essere benissimo anche dodici singoli racconti in grado di autonoma esistenza e fruibilità per il lettore. Tuttavia i dettagli (che tuttavia non sono esattamente quelli del titolo!) esposti, consentono di comprendere durante il prosieguo della lettura i collegamenti spaziali e temporali delle vicende descritte; vicende umane, professionali e artistiche di Guido.

Nelle pagine del testo di Guido sono presenti elementi ricorrenti: la voglia di costruire (e ri-costruire!), l’attaccamento alla famiglia e alle sue origini, l’amore per l’arte e per la campagna.

“Costruire” dunque è stata una parola chiave nella vita di Guido (d’altronde, pur artista e amante della campagna, è fondamentalmente un architetto!). Guido ha costruito case, per sé e per i committenti, e lo ha fatto sulla scorta della precoce passione (verrebbe da dire una vocazione) e  dagli studi universitari. Tra i Maestri di Guido, ha particolare rilevanza la figura del grande architetto  Leonardo Ricci.

Probabilmente anche un altro “costruttivismo” lo ha influenzato: quello del padre che costruiva mobili. Che la costruzione, il costruire, fossero presenti da sempre nella mente di Guido, ce lo confessa lui stesso, ricordando che l’amore per i moduli, i volumi e l’armonia fossero già presenti nei suoi dipinti giovanili.

Molte le esperienze descritte: la collaborazione alla progettazione del Villaggio Valdese a Riesi, il restauro di un fabbricato aderente alla Chiesa di San Procolo, l’edificazione di case affettuosamente descritte col nome del proprietario/committente ovvero la casa del pasticcere e la casa del lavandaio. Questa modalità riassume e sottolinea come Guido abbia sempre cercato un rapporto preferenziale con committenti, colleghi e subalterni sul luogo di lavoro, partecipando sempre attivamente, spesso oltre lo stretto  mandato professionale. Probabilmente questo suo modo di essere gli ha permesso di conseguire non solo gratificazioni professionali, ma anche riconoscimenti affettivi e creazione di amicizie.

 

Citato da Guido:

Leonardo Ricci: Anonimo del XX secolo . – Milano : Il Saggiatore, [1965]