Coltivare un progetto

Coltivare un progetto e curiose associazioni di idee.

Ovvero la proposta di nascita di un “Documento 2018”

Coltivare un progetto vuol dire non abbandonarlo. Rallentare si magari, ma un minimo, una goccia, una riga, un momento gli devono essere dedicati ogni giorno. La continuità è cosa fondamentale. Meglio un’applicazione poco frequente ma costante, che una quotidiana destinata a divenire bisettimanale, poi settimanale e poi e poi…
Se si tratta della stesura di un testo, ad esempio, non tutti i giorni potrà esser scritto un capitolo, è ovvio, ma un qualcosa deve esser fatto ogni giorno. Ci saranno giorni di correzione di quanto precedentemente scritto, ci saranno giorni in cui si aggiunge una nota o una figura, ma ogni giorno è bene che ci sia qualcosa.

L’associazione che mi viene in mente – chissà poi perché, ammetto che “c’entra “il giusto”- è quella di cui parlava un articolo circa un paese dell’America del Sud in cui erano presenti un significativo numero di ultracentenari. Ebbene quando sono arrivati giornalisti e telecamere alcuni centenari sono scappati alla ricerca di tranquillità. Forse era il loro progetto? Ma come direbbe il presentatore immenso “ma questo è un altro argomento”.

Sponsor, incoraggiatori, detrattori, ammiratori, invidiosi, sostenitori, rematori contro…. Esistono ed esisteranno sempre. La cosa più difficile? Riconoscerli. Questione delicata ma che deve essere affrontata, poiché il gruppo di riferimento è cosa irrinunciabile.

Queste parole in libertà (molta, forse troppa!) sono propedeutiche alla realizzazione di una rassegna,anzi una raccolta, di notizie estrapolate da quatto fonti fondamentali, quattro pubblicazioni simili a due a due, con il comune denominatore di contenere nozioni interessanti e utili. L’individuazione delle quattro pubblicazioni in esame è stata forse la cosa più difficile. D’altronde si trattava di un prerequisito fondamentale.

[continua]