Cambio di titolo per un appunto volante

Avevo buttato giù qualche riga su un argomento da sviluppare in seguito. Avrebbero dovuto, quelle righe, trovarsi qui. Quelle righe, a suo tempo scritte di getto come spesso succede e come spesso mi succede, sono rimaste per tanto tempo e visto che mai sono state corrette, né mai altro testo è stato aggiunto, evidentemente era destino che rimanessero  quello che erano, cioè poca cosa. L’argomento non è stato quindi sviluppato (e difficilmente lo sarà). Pensandoci bene poca cosa era anche il tema trattato (però potrebbero essere oggetto di un futuro articolo; come diceva qualcuno “ci si potrebbe fare un ragionamento”). Allora meglio così. Forse.

Al posto del mancato svolgimento a suo tempo previsto, queste poche righe. Siamo reduci da una relativamente tranquilla estate seguita a un tutt’altro che tranquillo inverno e a una tutt’altro che tranquilla primavera. Un periodo che mai avremmo immaginato fatto di piazze vuote, di gente in terrazza, di file davanti ai negozi, di tragici bollettini quotidiana, che se vogliamo chiamarli con il proprio nome erano autentici bollettini di guerra. Perché di guerra si é trattato, contro un nemico invisibile e micidiale. Siamo dunque reduci da un periodo oramai abbastanza lungo e duraturo, che ci ha messo alla prova con qualcosa di tremendo, inaspettato, e, almeno fino allora, praticamente sconosciuto. Un periodo che ha provocato disagi dolore in tante, troppe famiglie. Un periodo che ha fatto registrare irreparabili perdite  di vite umane, troppe, a cui va ad aggiungersi una enorme crisi nel mondo del lavoro e sull’economia tutta. Un periodo in cui abbiamo avuto modo anche di ricordare, di leggere, di pensare, di riflettere. Un film di memorie personali e collettive, di passati tragici avvenimenti, di presenti momenti in ogni parti d’Italia e del globo, ci è passato davanti quotidianamente, e continua a passarci ancora davanti. Un film fatto da immagini del nostro quotidiano, dei nostri ricordi, ma anche di immagini della TV e della rete, montate e rielaborate; per la migliore regia: quella della nostra mente.

Allora, dato che siamo a Dicembre, alla fine di questo 2020, a costo di dire qualcosa di scontato, speriamo che le vicende che hanno visto un grigio, un grigio fortemente tendente al nero, possano evolvere in vicende di miglior colore. Semplicemente.

[Continua]

 

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