A proposito dell’articolo su Santa Rosa

A proposito dell’articolo su Santa Rosa

A proposito dell’articolo sulla Tuscia, o meglio della cronaca di una gita nella terra di confine tra Lazio e Toscana, attraversando bei posti per raggiungere Viterbo.

Ho avuto varie risposte, vuoi per telefono, vuoi per WhatsApp, e anche alcune personalmente. Avevo dichiarato preliminarmente che si trattava di un articolo un po’ carotico e chiedevo venia per questo. Rinunciando ad un’esposizione accurata, ho ad un certo punto preferito lasciare libera la trattazione di “andare dove voleva”. All’interno del testo, che come ho detto veniva ampliato cogliendo analogie ed anche ricordi personali, un argomento ha decisamente prevalso su altri, ovvero Santa Rosa e il suo culto. E coerentemente anche i riscontri dei lettori sono stati prevalentemente rivolti alla patrona di Viterbo.

Mi è stato fatto notare che esistono altre località denominate Santa Rosa (talora scritto anche Santarosa), e sicuramente alcune, anche fuori di Italia sono intitolate proprio a Santa Rosa da Viterbo, anche se esistono altre Sante di nome Rosa.

C’è poi chi ha aggiunto particolari ad esempio relativi al trasporto della macchina.

Qualcuno ha fatto cenno a gite alla città di Viterbo e a Santa Rosa e con la famiglia, questa esperienza diffusa anche nella mia zona di origine in provincia di Siena. Le escursioni tipiche erano Radicofani, l’Amiata, appunto Viterbo. Una meta particolare era rappresentata dalla “Città della Domenica” in provincia di Perugia, che per l’epoca (correvano gli anni ’60) era una rivoluzionaria Las Vegas nostrana.

E ci sono stati riferimenti a siti web e a testi specifici. Sia degli uni che degli altri e ne esistono moltissimi; io in realtà mi sono limitato all’essenziale citando due testi su Santarosa acquistati a Viterbo nel santuario stesso, rimandando l’approfondimento ad un secondo momento, cosa che in ualche modo ha fatto inserendo nell’articolo precedente ulteriori notizie (senza beninteso tentazioni di completezza, ma piuttosto mantenendo una esposizione aperta).

Da almeno tre amici è giunta soddisfazione per la scoperta, o la riscoperta della Santa.

Non posso non sottolineare, cosa oggettivamente poco frequente, l’alto numero di messaggi ricevuti, anche in considerazione che questo articolo, come ho precedentemente già detto, è stato da me segnalato ad un numero limitato di amici e parenti. Coerentemente e segnalerò il presente solamente a coloro che gentilmente mi hanno dato un cenno di riscontro, anche se il testo è naturalmente a disposizione di chiunque voglia leggerlo.

A questa modalità inevitabilmente rientra nella categoria, un tempo si diceva “della serie“ dello scriversi addosso. Ma in fondo un blog non può servire anche a questo, a raccogliere stimoli, a ricercare cose che diversamente non avremmo mai cercato. O no?

Per gli interessati allego alcuni riferimenti bibliografici e sitografici (Visti e letti 21 Ottobre 2022)

Santa Rosa da Viterbo. Testimonianze di grazie ricevute nel tempo presente. Testi di Maurizio Pinna. Libreria Editrice Vaticana, 2008

Sedda Filippo: Il prodigio dell’ordinario. La santità quotidiana di Rosa da Viterbo. Edizioni Frate Indovino, Perugia, 2018.  Contenuti. INDICE – // Il prodigio dell’ordinario. La santità quotidiana di Rosa da Viterbo// – 7 Prologo – 13 Silenzio – 27 Accettazione – 37 Esodo – 47 Esilio – 55 Passaggio – 65 Posterità – 65 Segni – 68 Dalla processione civica del 1512.. – 70 ..alla Macchina di Santa Rosa – 74 Un roseto di santità – 80 La Processione del cuore e il Corteo storico – 85 Attualità – 89 Epilogo – 92 Bibliografia essenziale – // Un percorso del cuore e della mente sulle orme di Rosa // – 100 Premessa – 101 Rosa, donna in ascolto: la visitazione – 104 Rosa, donna sofferente: dalle ferite della vita alle feritoie della grazia – 106 Rosa, donna consegnata: veste l’abito della penitenza – 108 Rosa, donna minacciata: il coraggio dell’integrità – 111 Rosa, donna donata: l’Amore più grande – 114 Rosa, donna di misericordia: le parole di “Vita” – 116 Rosa, donna affidata: l’esilio – 119 Rosa, donna riconciliata: il rifiuto – 121 Rosa, donna fatta Chiesa: un corpo incorrotto – // 124 Lettura dell’icona di santa Rosa da Viterbo//

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Tabernacolo_di_Santa_Rosa

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Ognissanti_(Firenze)
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Ognissanti_(Firenze)
https://www.vaticano.com/turismo/scheda_251_santuario-santa-rosa-viterbo.html
https://annunziata.xoom.it/pieta%20torrino%20santa%20rosa%20firenze.pdf

http://firenzeneidettagli.blogspot.com/2015/07/intorno-al-tabernacolo-di-santa-rosa.html

https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900194419
https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Catalogo-beni-culturali/RicercaCatalogoBeni/ids/12895/Gesu-Bambino-adorato-da-Santa-Caterina-da-Siena-e-Santa-Rosa-da-Viterbo

Doveva essere un singolo articolo, si è venuta a creare una sorta di strana trilogia

Anticipazione su Viterbo e Santa Rosa

Santa Rosa, Tuscia, borghi suggestivi, Viterbo.  Qualche appunto

e il presente

A proposito dell’articolo su Santa Rosa

In definitiva non sempre (vale probabilmente anche per la pittura e altre arti) quello che si progetta corrisponde a ciò che si realizza. All’uopo ho sempre condiviso una frase pronunciata da un famoso regista “Non fate troppi film con l’immaginazione, perché poi quando si cerca di attuarli vengono peggio; in ogni caso riescono diversi“. So bene chi è il regista in questione, ma dato che questa frase l’ho sempre sentita, ma non sono mai potuto risalire alla certezza che l’abbia effettivamente detta lui, per non fare errori, preferisco non citarlo. (Quest’ultimo periodo è un’autocitazione già presente nell’articolo “Chiacchierate sarteanesi“)

Concludendo:

“Il blog, questo autoreferenziale!“